sabato 20 aprile 2013

Non solo felici ma orgogliosi di sputarsi addosso


Sento il dovere di rispondere alle affermazioni rivoltemi dal Direttore editoriale delle Edizioni San Paolo, don Giacomo Perego, a seguito della mia prima lettera dal titolo “Felici di sputarsi addosso” con chiaro riferimento non tanto agli episodi di pedofilia nel Clero, quanto piuttosto a quella sorta di morboso compiacimento secondo cui bisogna tenere viva la memoria di questi fatti fino alla nausea, attraverso libri, convegni e racconti scabrosi. Ma a chi giova tutto ciò? Forse nella speranza di ricavarne un discreto guadagno, anche se è
risaputo che poi il diavolo sa trasformare questo guadagno in perdite gravissime, sia economiche, che morali, che vocazionali nei confronti di chi vuole continuare a giocare col fuoco, un fuoco temporale che potrebbe trasformarsi in fuoco eterno per certi giocatori d’azzardo! Davanti a una strenua difesa delle proprie ragioni da parte del Reverendo in questione, esposte in sette punti che non trovano comunque giustificazione alcuna, vista la gravità della cosa, ho pensato di offrire ulteriori chiarimenti flash, insieme a qualche salutare provocazione.
            Perché fermarsi solo sulla pedofilia e non avere il coraggio di parlare di omosessualità, dal momento che tali rapporti si compiono per lo più con ragazzotti ben consapevoli dai 15-16 anni in su, e non certo con fanciulli innocenti, (tranne che per una minima parte di casi!) e così pure della sete di denaro e di potere di molti preti! E ognuno di noi conosce fatti concreti e persone vive da poter riempire le pagine di molte riviste scandalistiche. Perche non tirare fuori anche quelli stilando una sorta di romanzetto misto a verità su questi altrettanto esecrabili fatti che non riguardano il passato remoto ma il presente? Basterebbe un libro per ogni diocesi!  Su! Coraggio, cari scrittori e cari editori, datevi da fare perché, siccome il mondo è ormai pieno di scandali, di imbrogli, tradimenti, adulteri, gender, trans, droghe, suicidi, omicidi, ecc. tanto vale che gli stessi cattolici ne approfittino per ricavarne dei vantaggi economici, felici e orgogliosi di sputare su sé stessi sbandierando le loro stesse miserie di casa cattolica senza cercare altrove!
  • Ma da quando in qua, ci si domanda esterrefatti, i Vescovi hanno l’obbligo di denunciare i loro preti trasformandosi in Ufficiali giudiziari o Pubblici Ministeri? E la Chiesa in una sorta di Gestapo che ha il dovere di denunciare e imprigionare, anziché di perdonare, fatti e misfatti di tutti coloro che, più o meno pentiti, cercano in Essa misericordia? Il Magistero della Chiesa proibisce categoricamente e drasticamente di denunciare le colpe perfino di un omicida che si è confessato!!! E allora come mai un Vescovo ha il dovere di denunciare al Tribunale civile il prete che si confessa di questo reato di pedofilia? Ma li avete trasformati tutti in terribili poliziotti i nostri Vescovi, voi atei, agnostici e massoni del diavolo… E i nostri Vescovi, intimoriti da questa aggressiva campagna diabolica contro la Chiesa, si sono rassegnati diventando dei meschini lucida-scarpe di quel potere delle tenebre che vuole solo la distruzione di Cristo e della Chiesa!
  • Da quando in qua la Chiesa, o meglio le autorità ecclesiastiche hanno il dovere di compiere eclatanti mea culpa davanti a una società corrotta e perversa che ha volutamente teso lacci e reti alle nuove generazioni costringendo tutti, docenti, medici, preti ecc., a inginocchiarsi al suo volere, a forza di martellare di pornografia morbosa tv, giornali, scuole, strade e tutto? Costringendo perfino Prelati e Vescovi a peccare di simonia, cioè a vendere le cose sacre per risarcire la bramosia di vendetta di presunte e mai accertate “vittime”! Siamo così sommersi da tanto letame che riuscire a rimanere casti è diventato non solo eroico ma quasi impossibile, e di questo dobbiamo ringraziare le lobby potenti di questa società di Satana, la quale mentre sparge veleno ovunque, finge di scandalizzarsi chiedendosi il perché di tante intossicazioni! E noi, poveri fessi, facciamo il suo gioco luciferino cadendo come pere marce, anzi prostrandoci ai suoi piedi a chiedere pietà ai nostri uccisori!
Questo non significa che un Vescovo non debba prendere provvedimenti severi quando viene a conoscenza di questi fatti che comunque sono reato e peccato gravissimo! Ma lo farà con discrezione, senza suonare la grancassa preparando la ghigliottina sulla pubblica piazza per colui che ha confessato, sia pure costretto, le sue colpe! Lo farà nel rispetto della dignità della persona peccatrice, a maggior ragione se consacrato, e invocando quella misericordia che Gesù ha sempre esigito da tutti: vittime e colpevoli, perché entrambi hanno bisogno di misericordia, perché nessuno si senta il dovere di credersi perfetto e senza colpa, perché Dio stesso nel giorno del Giudizio si ergerà a Giudice severo non solo verso tutti i peccatori incalliti, ma ancor di più contro quei tutti coloro che hanno approfittato di questo periodo di offuscamento e di miseria per ricavarne dei grossi profitti! 

1 commento:

  1. scusa la mia domanda....ma scrivi da un penitenziario? sicuramente, dai contenuti hai una condanna a non meno di 20 anni....

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