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Sulla scia di Liberare l’Amore, molto
apprezzato da tanti lettori, esce Saper di Amore.
Distinguere nel cristianesimo
la fede dalla religione. Si rivolge ad un pubblico
più vasto, nonostante che sia di considerevole mole. Si consiglia di non
fermarsi davanti a tale mole, perché di fatto si scompone in 5 libretti,
ciascuno di notevole importanza per una vibrante vita cristiana e di lettura
sufficientemente scorrevole. Non si potevano pubblicare separatamente, perché
insieme si sostengono e si armonizzano. Tra l’altro sarebbero costati molto di
più al lettore.
I cinque capitoli si intitolano:
- Distinguere
carità da opere di carità (in realtà capitolo 1° e 2°).
- Distinguere
nel cristianesimo la fede dalla religione.
- I tre
“convincimenti” dello Spirito Santo.
- Per una
efficace lotta ascetica.
- Educarsi
all’amore.
Il primo è di grande
importanza per una feconda educazione all’amore, Se si confonde la carità con le opere di bene si finisce per
misurare l’amore con le opere, favorendo l’azione del demonio che ama i
paragoni, le lotte di potere, il giudizio della persona attraverso le sue
opere, le invidie per le opere altrui, la presunzione per le proprie opere di
bene, le accuse, gli scoraggiamenti per i limiti delle nostre opere, o le false
sicurezze umane e via dicendo. Non c’è agenzia di male superiore a quella dei
cristiani praticanti che confondono la carità con le opere di carità, perché
solo loro possono corrompere il Vangelo. L’inganno è facile, visto che nella
vita terrena non si dà carità senza opere di carità. Il cristiano deve essere
molto sensibile per i bisogni degli altri, però si danno molte opere di carità
senza carità. Si può trascorrere la vita ad aiutare poveri e bisognosi senza
saperne amare veramente neppure uno. Con queste poche parole posso suscitare
molte perplessità e qualche protesta, ma confido che al leggere il primo
capitolo del libro molti si illumineranno su di un tema di estrema importanza
per poter mettere a fuoco l’amore.
Il secondo capitolo è il tema
centrale ed è fondamentale per inquadrare bene l’anno della fede e il suo
futuro. Benedetto XVI, ma già prima
Giovanni Paolo II e ora Papa Francesco, ma anche molti teologi e pastori, ci
hanno lasciato pagine memorabili sulla fede cristiana. Ma se non si distingue
nel cristianesimo ciò che è di religione, comune a tutti gli uomini, anche atei
o agnostici, pur in forme diversissime e spesso aberranti, per purificata che
sia la religione nel cristianesimo, da ciò che è dono di una nuova creazione,
mondo di fede teologale, che è fede nell’Amore, si finisce per irretire la fede
in pratiche e comportamenti di matrice religiosa, vanificandone il dono
inaudito e santificante. La religione cerca Dio, che rimane esterno e lontano,
attraverso le mediazioni sacrali (sacerdoti, sacramenti, luoghi sacri, tempi
sacri, morale, rito, culto…); la fede riconosce Gesù risorto, presente, in un
incontro di amore procurato dallo Spirito Santo, che mi fa vivere in intimità
divina. La fede si snoda a partire dalla Rivelazione, dalla Parola, dove il Dio
creatore, esterno alla creatura, rivela il suo disegno di incontro, di
innalzamento alla filiazione divina, di comunione reale, con il frutto del
comandamento nuovo, che ci unisce nel Regno, con un amore che è carità, dono
dello Spirito Santo. Nel libro si esemplificano molti aspetti di vita
spirituale, come la preghiera, la fraternità, la mortificazione, ecc., per come
si vivono con la fede, diversamente che nella religione.
Insieme alla fede e alla religione
si esamina la presenza del peccato che si innesta in un bisogno radicale di
amore che tutti vivono in “gruppi primari”, dove si decide il nostro modo di
vivere e di pensare. A questo tema sono dedicate parecchie pagine, soprattutto
nel paragrafo sul peccato e sulla nuova evangelizzazione, quanto mai
suggestive.
Il terzo capitolo riprende
brevemente il contenuto di Liberare l’Amore,
riproponendo lo studio dei tre “convincimenti” dello Spirito Santo, con nuove
considerazioni maturate dopo la pubblicazione di quel libro. Gesù promette lo Spirito, lo chiama Spirito consolatore e Spirito
di verità, ma non indica i contenuti della verità che lo Spirito solo può
rivelarci. Però nel capitolo XVI del Vangelo di Giovanni dice proprio di che
cosa lo Spirito deve convincerci: di
peccato, giustizia e giudizio. È un testo
così criptico che in tutta la storia della Chiesa ha avuto pochissime parole di
commento. Eppure in questi “convincimenti” si concentra il contenuto del
Vangelo, quello di cui solo lo Spirito Santo può “convincerci”. Oggi si sente
parlare spesso di un Dio che ci ama appassionatamente ma non fa molta presa; si
può pensare che ciò è dovuto alla mancanza del convincimento di peccato.
Infatti nella misura in cui lo Spirito Santo riesce a “convincerci” di peccato,
di un mal d’amore impressionante che riguarda tutti, nella sua radice
originale, fino a portarci a fare sacrifici incredibili per i nostri idoli, si
apre il cuore a ricevere i doni dell’amore infinito. Ma è solo un piccolo
accenno ai contenuti fondamentali di questo capitolo. Del resto di “Liberare l’Amore”, che qui riassumo, è stato scritto da Vittoria Patti, in risposta
alla domanda di un blog di Rai-Vaticano sul libro cristiano che più ha influito
sulla propria vita: “Senza alcun dubbio Liberare l’Amore, di Ugo
Borghello. Ha davvero cambiato il mio modo di vedere tutta la realtà, in modo
estremamente concreto. E mi ha fatto capire, anzi “afferrare”, aspetti cruciali
del cristianesimo che prima erano per la mia ragione sfuggenti e vaghi i modo
imbarazzante: un esempio? La faccenda del peccato originale”. Su 150 risposte,
tra Agostino, sant’Alfonso o san Josemaria Escrivà, sei hanno risposto
indicando Liberare l’Amore.
Il quarto capitolo aiuta ad
impostare la nostra risposta al dono gratuito della fede. È facile cadere in
una specie di “pendolo”: Dio ci dona gratuitamente ma noi dobbiamo meritarlo. Ma questo in definitiva fa dipendere la salvezza dalle nostre
opere, e ci riempie di piccole o grandi inquietudini. Più che sui nostri
propositi operativi la lotta ascetica deve farci desiderare sempre più, e
sempre più chiedere, il dono dello Spirito Santo, la conversione del cuore a
Cristo, il dono della vita di fede e della santità: “Chiedete e vi sarà dato”
insiste Gesù, accoratamente. La nostra collaborazione non è nelle opere, che
devono essere frutto della grazia, ma nella libertà usata per scegliere Gesù
come Signore della nostra vita, del nostro cuore, come calamita che orienta
tutto il nostro pensare e agire. Dato che siamo peccatori, il desiderio di
conversione deve rinnovarsi sempre più frequente, sempre più fiducioso, sempre
più desiderato. Da uno sforzo più umano in
gioventù si cresce verso un desiderio profondo di santità, passando tra luci e
ombre, necessarie per crescere nell’amore. Un passaggio cruciale può essere la
notte oscura dei sensi alla quale occorre arrivare preparati, altrimenti deprime e porta molti a lasciare o ad accontentarsi di
un po’ di religione, mentre è la porta migliore per passare da una appartenenza
primaria più sociale o religiosa che di fede ad un modo nuovo di stare nella
Chiesa con legame carismatico.
L’ultimo capitolo “Educarsi
all’amore” vuole accompagnare dal sentimento dell’innamoramento o dallo statu nascenti di una appartenenza cristiana ad un amore maturo. L’amore supera la ragione e le nostre virtù. Chi ama sul serio non
ha bisogno di studiare l’amore, ma quando tutto è confuso e incerto, con
sofferenze inaudite di amore rifiutato, solo lo studio può orientare il cuore a
desiderare il dono dell’amore vero. L’amore è sotteso ad ogni nostro rapporto,
di amicizia, di coppia, di famiglia, di società vitale, di Chiesa. E deve
allora crescere la capacità di amare, dall’”io-tu” al“noi”, alla condivisione
aperta, ai beni relazionali e, nella fede, alla spiritualità di comunione, al
comandamento nuovo. Il tutto all’insegna di un amore che passa dal narcisismo
adolescenziale, reattivo,
all’amore maturo, pronto a tutto e capace di trasfigurare ogni
situazione.
La riuscita di una vita
dipende dalla pienezza dell’amore che la persona sperimenta e dalla capacità di
amare che sviluppa. In definitiva un libro che vuole aiutare ad essere persone
che sanno amare, che è la prima e più grande ambizione che gli uomini devono
coltivare nella loro vita sulla terra.
Direi che basterebbe avere chiara la distinzione tra cattolicesimo e Cristianesimo!
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