Da quando il card. Bergoglio è
stato nominato Papa col nome di Francesco, sembra che il mondo cattolico stia
inevitabilmente dividendosi tra coloro che gli fanno quadrato intorno, osannando
la sua persona sullo stile del “santo subito”, e coloro che non nascondono la
loro perplessità circa il suo comportamento o discorsi che seminano sconcerto rispetto
alla chiarezza del Magistero perenne della Chiesa. Ma ciò che più colpisce di tutto questo, non è
tanto il diverso schieramento dei fedeli che, in qualche maniera, si è sempre
verificato dopo la nomina di un nuovo Papa, bensì la durissima presa di posizione di certo mondo ecclesiastico contro
coloro che “osano” manifestare pubblicamente il loro
dissenso in merito a certe
innovazioni che stridono col Magistero perenne della Chiesa tanto difeso da Papa
Ratzinger. Uno dei segni premonitori di divisione tra i cattolici è
sicuramente il tanto discusso “sondaggio” voluto dal Papa su matrimonio e
famiglia, tant’è vero che ha già seminato discordia tra il card. Muller,
prefetto dell’ex Sant’Uffizio che ha dichiarato intoccabile la legge di Dio
sulla famiglia uomo-donna, e il card. Maradiaga, nominato dal Papa a capo della
commissione per la riforma della Curia romana, che invece propone una visione
più aperta e liberale, staremo a vedere con quale modalità e misura. Molto
chiaro e allarmante a questo proposito l’articolo di Antonio Socci su “Libero”
del 26 gennaio dal titolo: “Ricomincia
l’autodemolizione della Chiesa: i nuovi inquisitori contro Ratzinger”.
Il Direttore di Radiomaria, padre Livio Fanzaga, ad esempio, ha espulso dalle
trasmissioni due professori ben noti per la loro cultura cattolica, Palmaro e
Gnocchi, per aver espresso, con molto rispetto, il loro parere negativo su
certo comportamento e operato del nuovo Papa. Di lì a poco stessa sorte è toccata al prof. de Mattei che conduceva una rubrica dal
titolo “Radici cristiane” come da interessante rivista omonima da lui
diretta, per aver segnalato la deriva storica verso cui sta andando velocemente
la Chiesa, non solo per la presenza di due Papi viventi, fatto davvero preoccupante
nella storia della Chiesa, ma anche a motivo del pericolo rappresentato dal sondaggio
su famiglia e matrimonio di cui sopra, come se la dottrina della Chiesa
dipendesse dalle opinioni umane espresse col voto della maggioranza quando
invece suo compito è di essere “segno di contraddizione”.
Anche la sottoscritta che ha trasmesso via internet tre articoli dal
titolo “L’enigma Papa Francesco”, dove si è fatta portavoce dell’imbarazzo
di molti fedeli davanti a certo operato del Papa nei confronti della tradizione
perenne della Chiesa, si è vista recapitare una lettera biasimevole da parte
del suo Vescovo con espressioni che si addicono solo a una condannata al rogo
dall’Inquisizione, e con la richiesta di immediata convocazione per un
colloquio personale chiarificatore! Che ci sia di mezzo la scomunica? Cosa mai
avrò scritto di così grave? Mi sono chiesta allibita, mentre andavo trepidante a
colloquio col Vescovo che invece poi si è risolto nel chiarimento e nella
reciproca comprensione.
Ma in quale Chiesa ci siamo trovati all’improvviso a vivere, molti si
stanno chiedendo, se non ci è più possibile segnalare errori, o dubbi, o altro,
senza essere tacciati di calunnia o di maldicenza o, peggio ancora, di
miscredenza o di infedeltà al Papa? “Si deve obbedire al Papa solo in relazione a Cristo!” scriveva in
un interessante articolo chiarificatore e liberatore del 18.1.2014 il teologo
Mons. Antonio Livi, fervente seguace della teologia di S. Tommaso, i cui libri,
soprattutto sulla filosofia del “senso comune” varrebbe la pena di leggere. Perché tanto zelo nel difendere l’operato
di quest’ultimo Papa se in questi ultimi decenni negli stessi seminari, studi
teologici, istituti religiosi si è insegnato di tutto e di peggio, con
l’approvazione o col tacito consenso di molti Vescovi, buttando al macero
con disprezzo intere edizioni del Catechismo della Chiesa cattolica voluto dal
beato Giovanni Paolo II, chiamando in cattedra miscredenti, atei, teologi da
strapazzo, protestanti, musulmani, ebrei... capitanati da personaggi mediatici
opportunamente gonfiati come Mancuso, Augias, Odifreddi, Dan Brawn,[1].
Volete finalmente sapere tutta la verità, nient’altro che la verità su Gesù
Cristo, nonostante tutto quello che la Chiesa vi ha fatto credere in duemila
anni? Basta leggere il romanzo di Dan Brawn, e ascoltare le lezioni di Mancuso
che nega il peccato originale! Se poi si vuole travalicare il limite del
rispetto, basta seguire coloro che considerano Gesù Cristo un guru o un gay
gaudente o altro.
Ma se dal famoso Concilio Vaticano II abbiamo avuto una defezione di
vocazioni come mai nella storia, con abbandono e chiusura di migliaia di
conventi, chiese, istituti ecc. a motivo di un’anarchia dottrinale, liturgica e
teologica spaventosa, che ha avuto il suo culmine nella sottile persecuzione
perpetrata contro il povero Benedetto XVI espulso perfino dall’università “La
Sapienza” col tacito consenso di Cardinali e Vescovi, oltre che costretto a
dare le dimissioni dai poteri forti e occulti che stanno dominando questo mondo
di tenebre…, insomma, come mai proprio e solo adesso, con Papa Francesco, siamo
tacciati di infedeltà al Papa, quando invece è proprio l’amore per la Chiesa e
il Papa, che ha le sue radici principalmente nell’amore a Gesù Cristo, che ci
spinge a parlare e a manifestare la nostra preoccupazione di laici credenti
davanti al dilagare di tanta, pericolosa e insidiosa confusione? Per il semplice fatto che questo non è
altro che l’epilogo di una serie di gravissime e progressive picconate a
livello ecclesiastico perpetrate dai nemici della Chiesa dentro la Chiesa
stessa.
Significativo e anche simpatico a
tale proposito è un libretto di Mons. Nicola Bux, incaricato della Liturgia,
che mette in guardia contro certe mode di celebrare la Messa che rasentano la
dissacrazione, dal titolo eloquente: “Come andare a Messa senza perdere la fede”,
ed. Piemme. Sulla stessa linea anche i libri di Gnocchi e Palmaro, quali “Ci
salveranno le vecchie zie” e “Cronache da Babele” Viaggio nella crisi della
modernità, entrambi editi da Fede & Cultura. Infine per chi volesse
farsi protagonista del Vangelo e trovarsi a vivere accanto a Gesù come un bambino
nella casa di Nazareth, consigliamo: “In
quella casa c’ero anch’io” di Ferdinando Rancan, ed. Fede & Cultura.
Ma la dittatura ecclesiastica per eccellenza che ha manifestato il suo
vero, terribile volto in quest’ultimo anno 2013/14, è stata quella di aver
soppresso, in modo brutale l’ordine religioso dei “Francescani dell’Immacolata”,
colpevole di essere fedele alla tradizione perenne della Chiesa secondo il
“Motu Proprio” di Benedetto XVI, di pregare molto, di vivere povertà e castità,
di avere molte vocazioni, cosa che probabilmente ha suscitato l’invidia e la
gelosia di altri istituti che stanno invece sparendo. In questo caso è stato
nientemeno che il neo eletto dal Papa a Prefetto della Congregazione per i
Religiosi, Card. Joao Braz de Aviz, strenuo difensore della teologia della
liberazione e delle società teosofiche brasiliane, ad accusare i Francescani
dell’Immacolata di cose assurde e infondate, frutto di delazioni, privandoli
addirittura della possibilità di fare ricorso al Supremo Tribunale della
Signatura Apostolica, non solo, ma condannando alla destituzione e alla
dispersione anche geografica (vale a dire all’esilio) tutti coloro che
detenevano le redini dell’Ordine, a iniziare dal fondatore, padre Minnelli di
cui neppure si conosce il luogo dell’esilio, considerato “elemento pericoloso”.
E non poteva certo fare una simile azione all’insaputa di Papa Francesco, come
molti sostengono, dal momento che il card. de Aviz si è servito per procedere
“dell’approvazione specifica” del Pontefice, approvazione riservata ai
documenti dottrinali o disciplinari destinati alla Chiesa universale.
E mentre per il defunto don
Gallo, (che Dio abbia pietà della sua anima) famoso per aver difeso divorzio,
aborto, omosessualità con la distribuzione di profilattici agli adolescenti per
il sesso libero e protetto, è stato allestito un funerale ecclesiastico di
“alto” livello per il suo ottimo lavoro sociale coi giovani, funerale presieduto
dal Card. Bagnasco e “concelebrato” da preti gay dichiarati che portavano orgogliosamente
come stola lo striscione dei gay, per contro vediamo che un Istituto di frati
di grande livello morale, spirituale e ascetico viene letteralmente soppresso a
suon di sentenze ingiuste dalla gerarchia ecclesiastica. Ci si chiede se la misericordia tanto conclamata sia da usare solo
verso i peccatori per confermarli nel loro peccato, o verso quei fedeli devoti che, pur avendo commesso degli errori, sono
disposti a chiedere perdono e a cambiare vita, sullo stile del figlio prodigo!
No, su costoro si deve abbattere la scure della persecuzione, che uccide
perfino la giustizia.
Nonostante più di 8000 firme di
fedeli che conoscono la bontà dell’Istituto menzionato siano state presentate
in Vaticano per fermare tale assurdo provvedimento e per chiedere la
destituzione di Padre Fidenzio Volpi che ha avuto l’incarico di commissionare
l’Ordine, in pratica distruggendolo, nessuna voce ufficiale si è alzata dalla
Santa Sede per far luce su un episodio
che passerà alla storia come il più scandaloso e persecutorio perpetrato dalla
stessa Chiesa contro i suoi figli migliori!
Ma se il mondo ecclesiastico fa
cerchio intorno a Papa Francesco e ai suoi più stretti collaboratori, vuoi per
convinzione profonda, vuoi per ossequio reverenziale, vuoi per timore di ritorsioni,
o perché l’onnipresenza di Bergoglio amplificata dalla grancassa mediatica
impedisce ad altre autorità ecclesiastiche di far sentire la loro voce, vediamo
per contro che certo mondo laicale credente o meno, quello più sincero, leale, coraggioso,
preparato, non può non domandarsi cosa sta realmente accadendo nella Chiesa e
nel mondo con seria preoccupazione, se non altro perché, a differenza degli
ecclesiastici, costoro hanno dei figli da difendere e da proteggere in vista di
un futuro che si profila sempre più buio.
E’ il caso del direttore de “Il Foglio” Giuliano Ferrara il quale, da
bravo “ateo devoto” come suole definirsi, però aperto a ogni dibattito importante,
e consapevole del periodo storico difficilissimo, ha pensato di scrivere una
lettera pubblica a Papa Francesco, con la sottoscrizione di migliaia di
aderenti, invitandolo a: “Reagire con
tenacia, sapienza, pazienza e forza spirituale e morale agli attacchi delle
avanguardie fanatizzate del mondo secolare che predicano aborto, contraccezione,
manipolazione della persona, rifiuto della maternità e paternità, ecc. (…)
promuovendo una controffensiva di preghiere, di azione pastorale e di idee”. Che fosse un “ateo devoto” a spronare Papa e
Vescovi silenti a prendere posizione con forza su argomenti di basilare
importanza come gender, famiglia, aborto, eutanasia degli innocenti ecc. è il
colmo, ma ormai non ci stupiamo più di nulla!
A onor del vero altre voci
autorevoli in seno alla Chiesa si stanno alzando con forza anche se vengono
messe a tacere dai media. E’ il caso del professor
don Juan Josè Pèrez Soba, ordinario di teologia pastorale del matrimonio e
della famiglia al Pontificio Istituto Giovanni Paolo II, il quale in
un’intervista rilasciata alla stampa definisce la famiglia, cioè l’unione
stabile di un solo uomo con una sola donna aperta alla vita, non un optionall
tra i tanti, non un’invenzione della società, o dello Stato o della Chiesa,
bensì una Istituzione voluta da Dio sin dalla creazione dell’uomo, quando ha
presentato Eva ad Adamo in una unione d’amore, e pertanto egli sostiene che “LA
FAMIGLIA E’ UN DOGMA” e quindi è intoccabile perché è creazione divina! Mettere
le mani sulla famiglia significa sfidare Dio.
Edificante oltre ogni misura è inoltre la storia di un indiano, Bobby Jindal,
figlio di induisti, 42 anni e pelle olivastra, fervente cattolico convertito,
ora governatore della Lousiana che si rifiuta di assistere alla marginalizzazione della Chiesa
nell’America laicista di Obama dove i cattolici vengono neutralizzati, come in
molte altre parti del mondo. Giovedì 13 febbraio ha tenuto un importante
discorso sulla libertà religiosa presso la biblioteca dedicata a Reagan, in
California, dove esordì con alcune frasi significative che qui sintetizzo: “Stasera voglio farvi un discorso che non ho
mai fatto prima, vorrei parlarvi della guerra silenziosa contro la libertà
religiosa, quella libertà che non è prerogativa esclusiva di pochi prescelti,
ma è il diritto universale di tutti i figli di Dio.(…) Questo vuol dire che siamo una Nazione
costituita in conformità alle “leggi della natura, quella natura creata da Dio”
e che siamo un popolo a cui Dio ha donato alcuni Diritti inalienabili e
fondamentali che vanno difesi. (…) Non è
l’America a sostenere e creare la fede, ma è la fede che ha creato e che
sostiene l’America, quella fede contro la quale è in atto una guerra sotterranea
che ha le sue radici nella ideologia del gender…” Se i ministri di Dio
tacciono, il Signore sa suscitare anime fedeli, eroiche, dai luoghi più
impensati.
Come si potrà in futuro considerare reato la
pedofilia, l’incesto, o l’istigazione alla prostituzione, all’adulterio, ecc.
se viene insegnato il sesso libero e senza regole sin dalle scuole primarie
come diritto primordiale, assoluto e indiscutibile, anzi come bene assoluto? E
la vera famiglia che fine farà davanti a questo bordello di unioni sessuali
basate sull’istinto primario, incontrollato e irresponsabile? Distrutti i
rapporti relazionali della famiglia, viene distrutto l’uomo.
E in questo dilagare dell’iniquità satanica passata
come diritto, quale spazio potrà mai avere la fede, non solo cristiana, ma
anche la fede in Dio delle varie religioni sparse nel mondo se viene soffocata
e annullata dai potenti non più con le armi, ma a forza di leggi inique e perverse
che minano la stessa natura e identità dell’uomo, fatto a “immagine e
somiglianza di Dio”?
È PROPRIO IN QUESTO CATACLISMA DI
VALORI, CHE LA CHIESA DEVE EMERGERE COME SEGNO DI CONTRADDIZIONE! SE LA CHIESA
ARRIVASSE AL PUNTO DA RINNEGARE CIÒ CHE HA AFFERMATO DA SEMPRE, DIETRO PRECISO
COMANDO DI DIO, CORRE IL RISCHIO DI RINNEGARE SE’ STESSA E DI AUTODEMOLIRSI, come
ben ha spiegato Socci.
Infatti la Chiesa cattolica non può essere identificata solo col Papa,
ma piuttosto con Gesù Cristo, di cui il Papa è Vicario, cioè esecutore fedele
della missione affidatagli da Gesù. Pertanto, quando la Chiesa, per
opera di certe autorità ecclesiastiche offuscate dal peccato, perde la sua
identità soprannaturale voluta da Cristo, vero Uomo ma anche vero Dio, finisce più
in basso di una qualunque altra povera e misera società civile, ed è quello che
sta realizzando da anni con tenacia e abilità luciferina la massoneria, anche
ecclesiastica. Di conseguenza, se crolla la Chiesa, non assisteremo solo al
tracollo della fede a livello mondiale, ma anche al tracollo dell’economia,
della sanità, della cultura, di tutta la società civile perché eliminare o
neutralizzare la vera Chiesa vuol dire eliminare Gesù Cristo, il Salvatore dell’umanità, unica fonte del nostro
benessere e felicità sin da questa terra fino all’Eternità, unica fonte del
nostro “Senso del Vivere”.
NOTE
[1] Vincenzo Vitale, Volti dell’ateismo, Mancuso, Augias, Odifreddi, Alla ricerca della ragione perduta, con prefazione di Antonio Socci, Sugarco edizioni.
Vorrei segnalare un bellissimo articolo di una conferenza tenuta dal superiore del distretto italiano della FSSPX don Pierpaolo Petrucci a Romauno TV - l'intervista si trova sul sito """intuajustitia.blogspot.com"" ed e' intitolata - a tu per tu con don Pierpaolo Petrucci superiore del distretto Italia della FSSPX - dove tratta di tutti i danni arrecati alla fede Cattolica dal concilio vat.II e post. e della situazione catastrofica in cui si trova oggi la Chiesa a causa di ciò che avvenuto a seguito di quello. Vi pregherei di non perdere l'intervista e commentarla.
RispondiEliminaIl Concilio Vaticano II non ha danneggiato la Chiesa, ma ha, al contrario, rivitalizzato una Chiesa agonizzante. Giovanni Paolo II si è mosso sulla strada tracciata da Giovanni XXIII e ha calamitato giovani e meno giovani mostrando loro il volto accogliente e paterno della Chiesa di Cristo. Un popolo teologicamente ignorante è tornato ai Sacramenti della Confessione e della Comunione, ha preso in mano i Vangeli e le Sacre Scritture, pervaso da un desiderio nuovo di conoscere il suo Creatore e il suo Salvatore, di ricambiare il Suo amore vivendo finalmente una Fede fatta di opere e preghiera, e non solo di vuoti riti che -probabilmente- al Signore piacciono quanto quei sacrifici che definì "abominio"... Ma questo non toglie che la situazione attuale desti forti preoccupazioni, e non credo che tutto questo affidarsi alla Misericordia divina debba farci completamente dimenticare che -altrettanto importante, specie per l'uomo contemporaneo che vede calpestata continuamente la giustizia umana- esiste alche la Giustizia divina. Fai quel che vuoi sì, ma se ami, come ci insegna sant'Agostino.
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