venerdì 27 giugno 2014

In difesa di Papa Benedetto XVI

Mi è capitato più volte di leggere o sentire frasi allarmanti che ruotavano attorno a questo terribile e inquietante argomento: Papa Benedetto XVI più massone di tutti i massoni, sotto il suo falso buonismo, il cosiddetto “Papa nero” che detta leggi a tutta la massoneria ecclesiastica ecc. A queste miserabili insinuazioni non ho mai prestato attenzione perché le ho sempre ritenute false e pericolose, pur nella consapevolezza dell’esistenza di una massoneria ecclesiastica sempre più forte all’interno della Chiesa, purtroppo, di cui nessuno ormai fa più mistero, come lo stesso Benedetto XVI denunciò pubblicamente durante la Via Crucis del Venerdì Santo di anni addietro con quella frase che ci ha lasciato sconcertati: “Quanta sporcizia all’interno della Chiesa!”. E quale poteva essere questa sporcizia di cui preoccuparsi tanto, mi chiedevo, al di là dei nostri
peccati personali, se non i tradimenti sottili e subdoli della massoneria con tutti gli annessi e connessi, comprese le potenti e intoccabili lobby gay in Vaticano di cui hanno parlato ormai tutti i media che mettono a repentaglio la sopravvivenza della nostra fede e morale cattolica? E sarebbe proprio un capo massone a denunciare pubblicamente e con palese sofferenza questa “sporcizia”?

Com’è possibile che un Papa, se veramente è massone, rinunci al suo “potere”, al suo “comando” se scopo della massoneria è quello di raggiungere i più alti vertici del potere ecclesiastico per poter distruggere più facilmente la Chiesa dall’interno e riportare la vittoria di Satana, adorato dalla massoneria, sul suo perenne nemico che è Gesù Cristo? Com’è possibile che un capo massone, di solito elogiato pubblicamente, sponsorizzato, incensato dai media e dalle folle, venga trattato letteralmente “a pesci in faccia” come è stato trattato il nostro, lasciatemi dire, carissimo e umiliatissimo e umilissimo Papa emerito Benedetto XVI? Infatti è stato perseguitato da tutti: dai nemici della Chiesa, ovviamente, che non hanno perso occasioni per denunciarlo fino a volerlo sopprimere anche fisicamente, ma anche dai suoi, impedendogli addirittura l’ingresso all’università La Sapienza, rifiutandogli doverose strette di mano, ignorando o boicottando le sue encicliche perfino nei Seminari, fino al punto da farlo passare per un povero incapace al quale vengono sottratti perfino i documenti più riservati dentro le sue stanze private! E che dire di tutte quelle campane a festa il giorno della nomina del nuovo successore, di quegli articoli gioiosi su L’Osservatore Romano, di quei “Te Deum” osannanti da parte di illustri Prelati o giornalisti che si congratulavano per l’arrivo del nuovo Papa, come se fossimo usciti da un ventennio di sedevacantismo o di oscurantismo? Non hanno avuto nemmeno il rispetto che di solito si usa per un povero vecchio che esce di scena!

Avevamo ancora tutti il magone in gola nel vedere quell’elicottero che si alzava in volo e che spariva nel cielo quasi in segno di lutto, ed ecco avanzare immediatamente il tripudio più eclatante, come la festa della liberazione dopo la guerra! Finalmente una Chiesa nuova verso la modernità! Tant’è vero che non si fa altro che citare e commentare e prendere come modello per tutte le conferenze, meditazioni, omelie ecc. solo l’ultima lettera apostolica “Evangelium gaudium”, come se la Chiesa avesse inizio non dal Concilio Vaticano II, come affermano i modernisti, ma da Papa Francesco, dal momento che di tutte le altre encicliche e lettere apostoliche meravigliose, soprattutto quelle di Giovanni Paolo II e di Benedetto nessuno parla più! Dimenticate e sepolte, ammesso che siano state lette! Adesso esiste solo la “Evangelium gaudium! E neppure si accenna alla precedente, “Lumen Fidei” perché, anche se a firma di Papa Francesco, è risaputo che è di chiara mano del Papa emerito, quindi destinata anch’essa alla sepoltura precoce.

Può mai essere che un vero massone venga trattato in questo modo, se non per il fatto che ha deciso di tenere le “dovute distanze” proprio dalla massoneria? Non sarà invece che sin da quella famosa data della sua elezione al soglio Pontificio, 24 aprile 2005, i massoni si sono proposti di fargli la vita dura, difficile, impossibile, al fine di “farlo fuori” al più presto, e intronizzare qualche altro “candidato” di loro gradimento? ” Infatti si è percepita la gravità e precarietà di questo Pontificato da subito, tanto che nella cerimonia di insediamento lo stesso Papa Benedetto non ha fatto mistero di manifestare la sua debolezza e il suo grido di dolore con quella sua frase: “Pregate per me perché non fugga davanti ai lupi”. E chi potevano essere quei “lupi” se non quelli della sua casa, alcuni che vivevano accanto a lui e lo condizionavano o ricattavano?

Ma l’indignazione massima che mi ha fatto ribollire il sangue nelle vene è stato quando mi capitò di leggere un servizio realizzato dalla rivista “Chiesa viva” fondata da Mons. Villa, e attualmente curata dal suo successore, Franco Adessa, che aveva diffuso capillarmente questa notizia di “Papa Benedetto, capo massone” come notizia certa e incontrovertibile allegando foto, date e documentazioni atte a comprovare la veridicità di queste affermazioni.
A quel punto così grave della situazione, della menzogna e dello scandalo, mi sono detta in cuor mio “Questo è davvero il più grande capolavoro del diavolo! Far passare uno dei più grandi Papi che la storia abbia mai conosciuto, mente eccelsa, un Papa illuminato dallo Spirito Santo, destinato a diventare dottore della Chiesa per aver valorizzato l’importanza della ragione nell’atto di fede con argomentazioni profonde, chiare, comprensibili e perfino gioiose, un “nuovo San Tommaso d’Aquino”, i cui scritti e discorsi potrebbero essere il punto di riferimento per tutti i teologi della Chiesa del Terzo Millennio, farlo passare come massone per buttare al rogo non solo la sua persona ma anche le sue opere con tutto il grande beneficio spirituale che ne potrebbe derivare per la Chiesa e le anime, tutto questo è davvero “un capolavoro luciferino” e chi ci cade in maniera così plateale facendo proprio il gioco del diavolo è davvero un poveraccio, anche se in buona fede, ma dovrà rendere conto severamente a Dio, soprattutto se tenace nel perseverare in questo ignobile obiettivo senza farne pubblica ammenda! “Errare humanum est”, e non c’è da meravigliarsi in questo periodo di massima confusione dottrinale, morale, spirituale ecc, però “perseverare diabolicum est”!

            Infatti, anche se dicono che Mons. Villa, sacerdote di grande pietà, abbia ricevuto dallo stesso San Pio da Pietralcina l’incarico di far emergere le malefatte della massoneria all’interno della Chiesa al fine di combatterle, e di questo gliene siamo grati, può capitare che l’eccesso di sacro zelo in un argomento così difficile da provare e controverso possa essere in un certo senso “manovrato” anche dallo zampino del diavolo che è abilissimo nel tagliare la testa a tutti, buoni e cattivi, facendo passare la falce su tutte le erbe del prato.
Stessa mannaia è già caduta sul capo di Paolo VI, anch’egli massone secondo Chiesa Viva, il quale avrà avuto un brutto carattere, forse si doveva aspettare a dichiararlo Beato, dal momento che il Concilio Vaticano II ha stranamente partorito tutti Papi santi ma una Chiesa in rovina, però le sue opere, soprattutto la Humanae Vitae, hanno salvato l’umanità dalla catastrofe morale, a detta dei veri intenditori. E l’altra sua Enciclica “Populorum progressio” è stata in un certo senso la continuazione della “Rerum Novarum” di Leone XIII e la base della nuova dottrina sociale della Chiesa, alla quale lo stesso Giovanni Paolo II e poi Benedetto XVI si sono ispirati con le loro encicliche sociali. Può un massone convinto compiere un’azione così altamente benemerita per la Chiesa e per l’umanità? Non sarà piuttosto che tutti noi cattolici credenti, a cominciare dai Vescovi e Cardinali, abbiamo creato terra bruciata attorno ai nostri grandi Papi precedenti, boicottando il loro operato, le loro stesse persone e buttando al macero tutte le loro esortazioni accorate in un periodo difficilissimo della storia?  Infatti adesso ne stiamo pagando le conseguenze da tutti i punti di vista.

            Ma il colpo mortale al cuore, a conferma della falsità massima di queste affermazioni di Chiesa Viva, l’ho avuto quando hanno infangato la figura di un Santo che io ho avuto l’immeritato onore di conoscere personalmente da vicino per alcuni anni, dal quale ho ricevuto una formazione cattolica forte e robusta di cui mi posso vantare, e della cui santità mi sento in dovere di mettere, non solo la mano, ma tutto il mio corpo sul fuoco, anche per aver ricevuto non poche grazie da lui: si tratta di San Josemaria Escrivà, fondatore dell’Opus Dei! Come è possibile tacciare di massone San Josemaria se ha portato al sacerdozio migliaia di giovani? Se ha convertito migliaia di persone a Gesù Cristo? Se oltre 1.500 Vescovi da tutto il mondo hanno appoggiato con testimonianze concrete la sua canonizzazione? “Dai loro frutti li riconoscerete” afferma Gesù Cristo, e allora anche davanti a eventuali dubbi o sospetti, per favore, cerchiamo di guardare innanzitutto ai frutti di conversione, agli scritti infuocati d’amore di Dio e di santità diffusi a livello capillare in tutto il mondo, prima di infangare non solo la figura dei Santi ma anche la propria anima del terribile peccato di calunnia che Dio giudicherà molto severamente. Che non tutti i Fondatori, poi, siano veramente santi, anzi certuni neppure tanto fedeli, è scontato, perché c’è in gioco la risposta libera e personale di ognuno di noi alla eventuale chiamata di Dio, e la tentazione del tradimento è sempre in agguato a qualunque età o situazione, ma questo non ci autorizza a dare giudizi affrettati e superficiali su tutti.

E’ mai possibile che coloro che sono preposti a scrivere sulla massoneria, nell’intento di salvare la Chiesa, come il povero Mons. Villa e altri, finiscano col fare ingenuamente il gioco della massoneria, infangando i santi e allontanando le anime dalla fede a forza di creare scandali? Possibile che siano così ingenui da non conoscere le miriadi di arti sottili, subdole, di imbrogli, di fotomontaggi e riproduzioni false, di registrazioni doppiate di cui si serve la massoneria, perfino di perfetti sosia in eventi pubblici, al fine di confondere le idee della gente e raggiungere i suoi loschi obiettivi? Non ci vuole nulla a riprendere un qualsiasi personaggio con indumenti massonici, o accanto a noti personaggi con “grembiulini”, o in atteggiamenti sospetti per demolirne l’immagine! Senza dire che al momento della cerimonia liturgica di una certa solennità, il Papa o comunque il Celebrante si lascia vestire dal cerimoniere, in un certo senso, “alla cieca”, cioè senza avere la possibilità di controllare stemmi o ricami o simboli contando il numero delle perline o delle stelline o altro, e pertanto eventuali foto del Papa con stemmi massonici su certi indumenti liturgici (che quelli di Chiesa viva portano come testimonianza incontrovertibile) non sono affatto prove attendibili!

Ma perché non leggere invece gli scritti meravigliosi di Papa Benedetto, tanto per restare in tema, che scuotono la coscienza, illuminano la mente e infiammano il cuore, proprio come era capitato ai due discepoli di Emmaus i quali, dopo essere stati inconsapevolmente in compagnia di Gesù appena risorto, alla fine si resero conto della sua vera identità proprio dal fatto che il loro cuore “batteva dentro il loro petto e ardeva di amore”, di entusiasmo, di fede, di voglia di contagiare il mondo della buona novella? Perché fermarsi a qualche fotomontaggio di dubbia provenienza costruendo un castello di supposizioni false e non andare alla radice del pensiero del grande Papa emerito, Benedetto?

A conferma di quanto sopra, riporto alcune frasi del prof. Stefano Fontana, docente di filosofia nei Licei di Verona e direttore dell’Osservatorio dedicato al martire vietnamita Card. Van Thuan, frasi estratte da una conferenza tenuta dallo stesso docente sul tema “Potere, politica, legge in Joseph Ratzinger”: “Ratzinger ha scritto cose molto importanti per la teologia politica, ma l’aspetto più grandioso del suo pontificato definito “luminoso” sono i suoi discorsi; sui temi del potere, della politica, della legge, ecc. Benedetto XVI ha chiarito e sistemato molte cose, e questo gli è costato molto. Io ho scritto un libro “L’età del Papa scomodo” e non c’è dubbio che Benedetto XVI è stato più che scomodo; è stato osteggiato e perfino odiato soprattutto da coloro che di questo potere si vogliono servire per dominare il mondo e non certo per far trionfare Dio e la Giustizia. Egli è riuscito a consolidare la posizione della Chiesa nel mondo, fissando i tanti elementi provenienti dai pontificati precedenti che però non si erano ancora condensati, stabilizzati, sintetizzati. Egli ha toccato tutti i problemi decisivi. Per questo motivo il suo pontificato è stato il punto di arrivo e di partenza di tutto il periodo conciliare e postconciliare. Ma il quadro che ci ha lasciato permane tuttora valido, e rimane soprattutto perché non è legato ad aspetti effimeri o scenografici del Pontificato, ma al pensiero. Ciò che appaga il palato, dura poco. Ciò che nutre di verità le menti e i cuori dura a lungo. Non a caso Benedetto XVI non viene ricordato per i suoi gesti, ma per i suoi discorsi, che danno gioia intellettuale e spirituale. (…) Suo pilastro fondamentale è la centralità di Dio, pensiero espresso nella lettera che scrisse a tutti i Vescovi del mondo e contenuta poi nella Enciclica “Spe salvi” dove si dice che senza Dio, il mondo resta privo di speranza, anzi, quando Dio viene eclissato, la nostra capacità di riconoscere l’ordine naturale, il fine ultimo e il Bene comune comincia a svanire”. Non è forse quanto sta accadendo con la teoria del gender e altri stravolgimenti collaterali che offuscano il ben dell’intelletto al punto da accettare autentiche, assurde idiozie frutto solo di fantasia malata?.

Termino citando un altro autore non di esperienza umanistica, ma finanziario-economica, il prof. Ettore Gotti Tedeschi, altro estimatore di Papa Benedetto, autore del libro simpaticissimo “Amare Dio e fare soldi” massime di economia divina, ed. Fede & Cultura, il quale in una recente conferenza tenuta durante il festival annuale della Casa editrice omonima, su un argomento dal titolo “Usciremo dalla crisi economica?” sortì con queste parole lapidarie: “NO! Mettetevi il cuore in pace! Dalla crisi economica non usciremo, nonostante il succedersi di governi e di tentativi vari, non solo a motivo della grave denatalità del mondo cristiano, (punto forte di Goti Tedeschi), ma anche per il fatto che non è sufficiente, come dice Papa Benedetto, cambiare gli strumenti, ma bisogna cambiare innanzitutto l’uomo e soprattutto distinguere tra “fini e mezzi”. Tutto questo viene egregiamente esposto, continua Gotti Tedeschi, nell’ultima parte dell’Enciclica “Caritas in Veritate”, ma chi l’ha letta? Chi l’ha tenuta in considerazione? Chi si è almeno proposto di farla conoscere?”.

Forse stiamo pagando un po’ tutti, più o meno inconsapevolmente, le conseguenze del peccato di “lesa maestà!” - scusate il raffronto - nei confronti di un grande Papa che solo la storia ci permetterà di conoscere nella sua altezza e profondità, assieme al suo grande predecessore San Giovanni Paolo II.  I Papi Santi ci sono stati, li abbiamo avuti qui tra noi, a quanto pare, ma i figli degeneri, a iniziare da molti Vescovi e teologi, hanno voltato loro le spalle preferendo le tenebre alla luce!



5 commenti:

  1. Ma lei veramente si sorprende di trovare simili baggianate tra gli integralisti fanatici di "Chiesa Viva"? Sono antisemiti e filonazisti, che si aspettava?

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    1. Non serve che ti dica d'andare a dormire perchè già dormi e forse dal tuo sonno neanche più ti risveglierai, rimani pure nelle tenebre nella caligine che ti sei scelto, e prima di parlare di qualcuno e vomitargli addosso informati su di lui caro ANONIMO... http://www.chiesaviva.it

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  2. Nazisti quelli di Chiesa Viva? Forse non lo ha mai letto...Forse hanno la fissa dellla Massoneria. Ma difendere Paolo Mesto che ha osato distruggere la liturgi acontraddicendo non solo 2000 anni di Teadizione ma addirttura beccandosi l'Anatema contenuto nell Quo Primum Tempore di San PioV! Sull Opus Dei poi...Sono i nemici piú grandi del Summorum Pontificum. A Cagliari nessuno dell'Opera ha mai messo piede alla Messa di sempre! Questo perche obbedienti al prelato.

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  3. Infine...Come si puó elogiare Ratzinger che gia ' Su der Spiegel criticava la testrdaggine del malato GPII di restare al timone della barca di Pietro! Ebbe dal polacco una tirata d'orecchi. Vergognose e dcandalose sono state le dimissioni . NessunPapa lo ha mai fatto nemmeno sotto il tacco di Napoleone. Ha lordato la Chiesa . Et de hoc satis per Caritá...

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  4. Invece di dire nazisti qui nazisti li, io vi consiglio di leggere il vangelo x prima cosa e fate entrare Gesù nel vostro cuore altrimenti non avrete mai il discernimento che serve per affrontare questi duri anni di attacchi satanici. Partiamo dal vangelo e capiremo che Gesù x esempio ha detto no al ripudio della moglie o del marito,si è adulteri e basta non ci sono ne se ne ma è legge di Dio. Poi se vieni lasciato e non è colpa tua be' leggi il vangelo e vedi come ti devi comportare,ma se preghi con e per la tua famiglia allora non succederà.Gesù,Gesù nel tuo cuore e non aver paura di nulla,nessuno ti potrà ne mai confondere ne vincerti.L'Eucarestia permette a Gesù di stare con te,in te.I papi sono strumenti i Suoi. Chi siamo noi x dire quello si quello no.Io mi fido di Gesù e Lui di certo non si lascia abbindolare ...

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