Non passa mese che non si sentano ripetere con un fastidio martellante le solite accuse al benemerito Istituto Antonio Provolo, sia nella sua sede fondazionale di Verona che nella missione in Argentina. “Abusi sessuali su minori” è il solito ritornello che va avanti ma con una insistenza maniacale così assurda da indurre Bergoglio addirittura a commissariare questo benemerito e glorioso istituto con gravissimo danno
non solo per l’immagine dell’eroico fondatore e sacerdoti, ma della stessa città di Verona dove è sorto per fatti che risalgono a oltre 50, 60 anni fa!! Laddove gli eventuali sacerdoti o laici incriminati sono già morti e non si possono neppure difendere.
Ci si domanda “ma quei genitori di quei ipotetici bambini o ragazzini violentati, non si sono mai accorti di nulla in tutti questi anni? Tutto normale? Mai hanno fatto denuncia a quel tempo o subito dopo?” Ci si domanda come mai emergono questi fatti solo adesso, soprattutto da quando c’è Bergoglio a Roma che sembra quasi compiacersi nel vangare e rivangare sempre e ripetutamente fino alla nausea i soliti fatti dei soliti Istituti dei soliti personaggi come se fossero centinaia o migliaia quando sono sempre gli stessi che, una volta risolti, si dovrebbero finalmente archiviare mettendoci una pietra sopra! Anzi sarebbero questioni da risolvere come si diceva una volta “in camera caritatis” come avviene anche per i veri e seri “liberi professionisti”, legali, medici, psicologi, sacerdoti che non sono tenuti a rivelare i segreti, debolezze o altro dei loro pazienti creando inutili scandali. Diceva un vecchio e saggio proverbio che “i panni sporchi si lavano in casa” senza esporli sulla pubblica piazza. Ma adesso è diventata una moda quella di accusare e calunniare alla cieca e pubblicamente facendolo pagare solo ed esclusivamente alla Chiesa cattolica come se non esistessero questi episodi ovunque, purtroppo, anzi adesso li insegnano perfino nelle scuole chiamandolo col “nobile” titolo di “gender”!
Bisogna vedere invece se non ci siano state mirate strumentalizzazioni, come qualcuno ventilava con documenti alla mano, per via dell’eredità di un certo terreno sul lago di Garda, che le famiglie di certe ex alunni pretendevano ma che invece il Tar aveva definitivamente dichiarato di possesso pieno dell’Istituto! Facile trovare pretesti per vendicarsi col sostegno di legali compiacenti. Ma se davvero così fosse, costoro hanno venduto l’anima alla menzogna diabolica infangando un benemerito Istituto e portandolo fino alla soppressione, a quanto pare. Ottimo risultato: buttare via il bambino assieme all’acqua sporca.
Ma possibile che non si sia accorto di nulla perfino il Vescovo di allora, Mons. Roberto Carraro, in carica a Verona proprio in quegli anni, 1958/78 che si occupava personalmente dell’Istituto e che adesso è sulla strada della beatificazione? Erano tutti tacitamente consenzienti o sono piuttosto vere bufale ingigantite, ripetute e riproposte dopo la bellezza di oltre mezzo secolo?
Comunque sia, anche ci fosse stato qualche episodio deplorevole del genere, mai comunque sufficientemente provato per nessuno, sia perché dietro queste accuse di solito piovono fiori di quattrini alla cieca da parte della Chiesa per le famiglie cosiddette “vittime”, sia perché ormai sono stati messi a tacere, perché volati al cielo, gli eventuali, ipotetici “imputati”, sta di fatto che VERONA E’ FIERA DI AVER DATO I NATALI AD UN GLORIOSO E SPERIAMO FUTURO SANTO COME IL SACERDOTE ANTONIO PROVOLO, VERO PIONIERE DELLA RICERCA E DELLO STUDIO SUI PROBLEMI DEI SORDOMUTI, CHE LUI HA AIUTATO A MIGLIAIA A USCIRE DA QUESTO LORO POVERO MONDO CHIUSO E IMPENETRABILE PER RELAZIONARSI CON TUTTI, ATTRAVERSO NUOVE TECNICHE DA LUI INVENTATE A QUEI TEMPI, IN PIENO OTTOCENTO, CON SCUOLE APPOSITE PER DOCENTI E ASSISTENTI CHE SI SONO DIFFUSE OVUNQUE.
Carissimo don Antonio Provolo, santo prete, pioniere della ricerca, studioso, medico, confessore, scienziato ecc. ti chiediamo scusa non solo a nome dei probabili e mai provati colpevoli, ma soprattutto ti devono chiedere scusa i delatori, i falsi, gli ingannatori, i profittatori, tutta la chiesa ti deve chiedere scusa per aver infangato il tuo nome e quello di migliaia di eroici tuoi sacerdoti che hanno rinunciato a tutto per andare in giro per il mondo a portare assieme alla Parola di Dio anche la parola di tanti poveri muti che hanno ritrovato, grazie a te, la gioia di vivere.
Ci si domanda “ma quei genitori di quei ipotetici bambini o ragazzini violentati, non si sono mai accorti di nulla in tutti questi anni? Tutto normale? Mai hanno fatto denuncia a quel tempo o subito dopo?” Ci si domanda come mai emergono questi fatti solo adesso, soprattutto da quando c’è Bergoglio a Roma che sembra quasi compiacersi nel vangare e rivangare sempre e ripetutamente fino alla nausea i soliti fatti dei soliti Istituti dei soliti personaggi come se fossero centinaia o migliaia quando sono sempre gli stessi che, una volta risolti, si dovrebbero finalmente archiviare mettendoci una pietra sopra! Anzi sarebbero questioni da risolvere come si diceva una volta “in camera caritatis” come avviene anche per i veri e seri “liberi professionisti”, legali, medici, psicologi, sacerdoti che non sono tenuti a rivelare i segreti, debolezze o altro dei loro pazienti creando inutili scandali. Diceva un vecchio e saggio proverbio che “i panni sporchi si lavano in casa” senza esporli sulla pubblica piazza. Ma adesso è diventata una moda quella di accusare e calunniare alla cieca e pubblicamente facendolo pagare solo ed esclusivamente alla Chiesa cattolica come se non esistessero questi episodi ovunque, purtroppo, anzi adesso li insegnano perfino nelle scuole chiamandolo col “nobile” titolo di “gender”!
Bisogna vedere invece se non ci siano state mirate strumentalizzazioni, come qualcuno ventilava con documenti alla mano, per via dell’eredità di un certo terreno sul lago di Garda, che le famiglie di certe ex alunni pretendevano ma che invece il Tar aveva definitivamente dichiarato di possesso pieno dell’Istituto! Facile trovare pretesti per vendicarsi col sostegno di legali compiacenti. Ma se davvero così fosse, costoro hanno venduto l’anima alla menzogna diabolica infangando un benemerito Istituto e portandolo fino alla soppressione, a quanto pare. Ottimo risultato: buttare via il bambino assieme all’acqua sporca.
Ma possibile che non si sia accorto di nulla perfino il Vescovo di allora, Mons. Roberto Carraro, in carica a Verona proprio in quegli anni, 1958/78 che si occupava personalmente dell’Istituto e che adesso è sulla strada della beatificazione? Erano tutti tacitamente consenzienti o sono piuttosto vere bufale ingigantite, ripetute e riproposte dopo la bellezza di oltre mezzo secolo?
Comunque sia, anche ci fosse stato qualche episodio deplorevole del genere, mai comunque sufficientemente provato per nessuno, sia perché dietro queste accuse di solito piovono fiori di quattrini alla cieca da parte della Chiesa per le famiglie cosiddette “vittime”, sia perché ormai sono stati messi a tacere, perché volati al cielo, gli eventuali, ipotetici “imputati”, sta di fatto che VERONA E’ FIERA DI AVER DATO I NATALI AD UN GLORIOSO E SPERIAMO FUTURO SANTO COME IL SACERDOTE ANTONIO PROVOLO, VERO PIONIERE DELLA RICERCA E DELLO STUDIO SUI PROBLEMI DEI SORDOMUTI, CHE LUI HA AIUTATO A MIGLIAIA A USCIRE DA QUESTO LORO POVERO MONDO CHIUSO E IMPENETRABILE PER RELAZIONARSI CON TUTTI, ATTRAVERSO NUOVE TECNICHE DA LUI INVENTATE A QUEI TEMPI, IN PIENO OTTOCENTO, CON SCUOLE APPOSITE PER DOCENTI E ASSISTENTI CHE SI SONO DIFFUSE OVUNQUE.
Carissimo don Antonio Provolo, santo prete, pioniere della ricerca, studioso, medico, confessore, scienziato ecc. ti chiediamo scusa non solo a nome dei probabili e mai provati colpevoli, ma soprattutto ti devono chiedere scusa i delatori, i falsi, gli ingannatori, i profittatori, tutta la chiesa ti deve chiedere scusa per aver infangato il tuo nome e quello di migliaia di eroici tuoi sacerdoti che hanno rinunciato a tutto per andare in giro per il mondo a portare assieme alla Parola di Dio anche la parola di tanti poveri muti che hanno ritrovato, grazie a te, la gioia di vivere.
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