Una rappresentanza di sette Vescovi tedeschi, con a
capo il card. di Utrecht, Willem Ejik, ha scritto recentemente una lettera per
contestare la decisione presa il 22 febbraio scorso dalla delegazione della
Conferenza episcopale tedesca che ha approvato a maggioranza la possibilità di
dare la Comunione anche ai coniugi protestanti sposati con cattolici. I Vescovi
hanno trovato facile terreno in questo grazie al
consenso avuto dalla
delegazione vaticana che, dopo aver escluso il card. Sarah, forse per le sue
posizioni decisamente contrarie, ha avallato in pieno la decisione dei Vescovi
tedeschi.
Questo sembra solo uno dei primi passi di apertura
verso la cosiddetta “Intercomunione” a sempre più vasto raggio, frutto della
esortazione “Amoris Laetitia” che papa Bergoglio ha presentato facendola però
passare al vaglio e alla libera interpretazione delle varie conferenze
episcopali mondiali, con la conseguenza disastrosa che lasciare all’arbitrio
dei Vescovi di tutto il mondo un documento di tale importanza per la Chiesa
universale, significa sgretolare l’unità della Chiesa, frantumandola in tanti
pezzi quanti sono i Vescovi e anche più, perché poi alla fine ognuno ha il
potere di decidere per la propria diocesi e per ciascun caso particolare quello
che più gli pare opportuno, in ossequio alle “novità pastorali” sempre più
sconcertanti di Bergoglio ma in pieno contrasto con le Parole e il volere di
Gesù espresso nel Vangelo e tramandato dal Magistero perenne della Chiesa cattolica.
Con l’ignoranza che regna sovrana sulle verità della
fede cattolica tra gli stessi cattolici, perché sono decenni che anche alle
lezioni di catechismo si insegna solo un vago buonismo ecumenico, ormai non ci
si meraviglia più di nulla e si dà tutto per scontato, soprattutto se lo ha
deciso il Papa. Chi ha il coraggio di contestare il Papa? Se poi si dimostra
così aperto e simpatico e comprensivo, così buonista verso tutti i peccatori
che possono contare sempre e incondizionatamente sulla misericordia di Dio, chi
siamo noi per giudicare il Papa? Possiamo guazzare nel peccato alla grande che
tanto, poi, saremo coperti dal manto della misericordia di Dio, come affermava
Lutero che però morì impiccato e disperato alla spalliera del suo letto.
E così accade che molti fedeli, anche fra i vari Istituti,
Congregazioni e Prelature non si pongono più domande con un certo doveroso
discernimento su quanto di assai grave sta accadendo nella Chiesa ma, nascondendosi
dietro l’autorità del Papa, si sentono giustificati nel loro operato davanti a
Dio e davanti agli uomini, Anzi, molti non si limitano più a rimanere entro lo
spazio di quella prudenza umana silenziosa che presuppone un comprensibile timore
reverenziale nei confronti dell’autorità papale, ma adesso vanno ben oltre
perché si fanno essi stessi fanatici promotori dell’azione pastorale di papa Bergoglio,
con un tale esagerato trionfalismo che neppure si addice al più grande e santo Papa
che sia mai esistito nella storia della chiesa.
TUTTO CIO’ PREMESSO, BISOGNA RICORDARE CHE LA
SITUAZIONE E’ MOLTO GRAVE, perché qui non si tratta di preferire un Papa
piuttosto che un altro o un progetto pastorale piuttosto che un altro, tutte
questioni opinabili. Qui si tratta di
mettere in discussione non solo la Parola di Dio, ma lo stesso Dio, Gesù Cristo,
che ha voluto rimanere sempre con noi sotto le specie Eucaristiche del Pane e
del Vino ma a condizioni ben precise e vincolanti. Condizioni che
riguardano sia “la Forma” cioè le Parole della Consacrazione durante la Santa
Messa perchè la consacrazione sia valida: “Prendete
e mangiatene tutti, questo è il mio Corpo offerto in sacrificio per voi”,
sia le disposizioni che un fedele cattolico è obbligato ad osservare per
ricevere degnamente il Corpo del Signore.
L’Eucaristia o Santa Comunione, cioè il Corpo e Sangue
di Gesù non è un simbolo, un ricordo dell’ultima Cena di Gesù, che la Chiesa
cattolica ha il dovere di distribuire a tutti, come se fosse un diritto di chi
lo chiede. Senza dire che a molti cristiani ormai miscredenti poco o nulla
importa della Comunione, purtroppo, ma sembra quasi una forzatura voluta da una
parte potente della Gerarchia, forse per ingraziarsi i protestanti in nome di
una falsa “unità ecumenica”. La Comunione nemmeno può essere considerata un premio
per i cattolici più meritevoli come fossero i più bravi della classe.
Assolutamente no! La Santa Eucaristia esige innanzitutto da parte di chi la
riceve la consapevolezza che in
quell’ostia c’è il vero corpo di Gesù che si dona a noi, e che per poterlo
ricevere bisogna essere innanzitutto “cattolici battezzati e in grazia di dio”.
Ciò significa che, per essere in grazia di Dio, abbiamo il dovere di compiere
un gesto di umiltà e chiedere il perdono dei nostri peccati con il Sacramento
della Confessione, perché non è affatto vero che è sufficiente l’atto di
penitenza all’inizio della Messa con la preghiera del “Confesso a Dio
Onnipotente…” per avere il perdono dei peccati.
Ricordiamo a questo punto le quattro condizioni
necessarie per ricevere la Santa Comunione alla fine della Messa, secondo il
catechismo della Chiesa cattolica:
1.
Essere battezzati cioè incorporati
alla Chiesa cattolica e professarne la fede.
2.
Essere in grazia di Dio cioè aver
confessato umilmente i peccati nel sacramento della Riconciliazione e aver
ricevuto l'assoluzione personale da un sacerdote della chiesa cattolica.
3.
Rispettare il digiuno che adesso
consiste nell’evitare cibo da un’ora prima della Messa, anche per rispetto.
4.
Sapere e pensare a chi si va a
ricevere.
Ma chi parla più di queste “condizioni” tra il Clero? Si denunciano violenze, abusi, ingiustizie,
corruzioni ecc. senza pensare che la peggiore corruzione in assoluto è proprio
la profanazione della Santa Eucaristia perché tutti gli altri peccati, sia pure
gravi, sono contro l’uomo, questo invece è direttamente rivolto contro Dio!
E’ un peccato contro lo Spirito Santo che non potrà mai essere perdonato, ha
detto Gesù, perché è come “impugnare” cioè rinnegare la Verità conosciuta che è
lo stesso Dio. Vedere il catechismo della Chiesa cattolica articolo 3, oppure
in sintesi il compendio del catechismo Chiesa cattolica dal n. 271 al 294.
Gesù ci ha dato anche la prova concreta della sua vera
Presenza divina nell’Ostia Santa, attraverso molti miracoli, talvolta sensazionali,
avvenuti lungo i secoli fino a quelli più recenti di Buenos Aires, proprio quando
era Vescovo mons. Bergoglio. Miracoli la cui storia è stata raccolta in più
libri da varie edizioni, tra cui segnaliamo: “I Miracoli eucaristici e le
radici cristiane dell’Europa”, edizione studio domenicano. Dio è padre buono,
ci ha chiamati “Figli” e non schiavi, però non è buonista e pertanto è anche
esigente e pretende dai suo figli l’umile accettazione della Sua Volontà divina
che si concretizza nel vivere i Dieci Comandamenti e i Sette Sacramenti, così
come Lui li ha istituiti e non secondo le nostre vedute personali o le
interpretazioni arbitrarie di Vescovi o di Papi quando contrastano con il
Magistero perenne della Chiesa cattolica!
Ricordiamo velocemente l’episodio significativo di
Papa Liberio, agli inizi del 300, ai tempi dell’eresia ariana che negava la
divinità di Gesù, quando, dopo vari tentennamenti, cedette alle correnti
ariane, nonostante la forte opposizione del Vescovo di Alessandria Sant’Atanasio
che, da solo, dopo molte persecuzioni, sostenuto dalla grazia di Dio e in virtù
di quanto era stato sancito ufficialmente dalla Chiesa nel Concilio di Nicea
(325), riuscì a riportare la Verità su Gesù Cristo, vero Dio e vero uomo.
Adesso abbiamo un secondo “Atanasio”, mi si permetta di dirlo, che è Sua
Eminenza il Card. Robert Sarah che, da solo, alza la sua voce come gli è
possibile fare, opponendosi allo sfacelo cui è sottoposta la Santa Eucaristia ormai
da interi decenni e che adesso sta raggiungendo, purtroppo, il suo punto
culminante di dissacrazione con l’ultima esortazione “Amoris Laetitia”. Siamo
noi fedeli a non saperla interpretare nel giusto modo voluta dal Papa?
Chiudiamo con una frase significativa sull’argomento proprio
del card. Robert Sarah tratto dal libro “La forza del silenzio” con la prefazione
del Papa emerito Benedetto XVI, altro grande lottatore solitario per la fede,
emarginato, calunniato e perseguitato: “Il
più insidioso attacco diabolico consiste nel cercare di spegnere la fede
nell’Eucaristia seminando errori e favorendo un modo non confacente di
riceverla. Davvero la guerra fra Michele e i suoi Angeli da una parte, e
Lucifero dall’altra, continua nel cuore dei fedeli: il bersaglio di Satana è il
sacrificio della Messa e la Presenza reale di Gesù nell’Ostia consacrata”.
Ma a Dio non la si fa!
Professoressa Stella, già da piccolo vedevo l'ipocrisia di certi preti, ma da grande constato quanti rinnegati vengono a galla con la pioggia dell'antichiesa.
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