22. DISTINGUERE IL SACRO DAL PROFANO.
Non possiamo tacere la nostra
indignazione nel vedere
che anche quest'anno le nostre più belle chiese e cattedrali
dove milioni di
fedeli cattolici hanno ricevuto i Sacramenti e dove migliaia di
illustri operai
e artisti hanno dato il meglio di sé per onorare la maestà di
Dio, sono state
profanate e trasformate in ristoranti per i poveri con annessi
servizi culinari
e igienici per ogni necessità!!! Siamo ormai così abituati a
queste orrende
novità che neppure le consideriamo vere profanazioni ma le
accettiamo passivamente.
Lo vuole il Papa? E così sia!!! Ma ci chiediamo qualche volta se
lo vuole anche
Gesù? Se Gesù ha cacciato con furia i venditori dal tempio che
comunque stavano
lavorando come commercianti e neppure gozzovigliando, quanto più
sarà indignato
adesso con questi suoi figli che stanno trasformando i luoghi di
preghiera in
musei o teatri o in miserabili ristoranti improvvisati alla
buona dove si
mangia, si suona e si balla come nelle sagre di paese.
Occuparsi dell’assistenza ai poveri è
sempre stato uno
dei compiti primordiali della Chiesa da oltre duemila anni e non
è certo
invenzione di Bergoglio, ma certe iniziative benefiche possono e
devono essere
realizzate senza troppa ostentazione in qualunque altro luogo
pubblico o privato
come in certi saloni enormi di conventi o enti o istituti
religiosi che neppure
si usano, o in sale civiche ma non nelle chiese consacrate.
Senza dire di certe
funzioni liturgiche dove si fa solo sfoggia di retorica o di
politica come se
il celebrante fosse il sindaco del paese e non il “Ministro
consacrato dallo
stesso Dio” che ha il dovere di portare ai fedeli non solo la
Parola di Dio, ma
DIO STESSO attraverso i Sacramenti voluti da Gesù. È Gesù vivo e
vero presente
nelle Sante Ostie custodite nel Tabernacolo il centro delle
Chiese cattoliche e
delle celebrazioni liturgiche, Tabernacolo che purtroppo viene
spesso coperto
da sedie per il celebrante che gli volta le spalle per diventare
egli stesso il
centro della chiesa, alla stregua dei protestanti che di Gesù
hanno solo il simbolo.
Non dovremmo stupirci se nei vari
terremoti che
purtroppo stanno dilaniando la nostra Italia, le prime
costruzioni a crollare
irreparabilmente sono proprio le chiese, dove perfino le statue
dei Santi
protettori vengono scaraventate a terra in frantumi quasi come
segnale di
rifiuto della loro protezione. Dio parla anche attraverso questi
segni
dolorosi. Che diritto abbiamo di pretendere la protezione divina
se rinneghiamo
Dio col nostro comportamento agnostico o irriverente o blasfemo?
E soprattutto
cosa ci guadagniamo dal rinnegare il nostro Dio che è Padre
sbandierando però
la nostra “buona condotta” come diritto alla sua protezione
quando tutto
traballa intorno a noi? L' AIUTO DA PARTE DI DIO NEI NOSTRI
CONFRONTI NON È MAI
SCONTATO, COME SE FOSSE UN DOVERE DA PARTE SUA, MA BISOGNA
CHIEDERLO UMILMENTE
CON LA PREGHIERA E CON LA RETTA CONDOTTA DI VITA SOPRATTUTTO
OSSERVANDO I
COMANDAMENTI E I SACRAMENTI. Siccome ormai crediamo che tutto ci
sia dovuto
grazie alla misericordia di Dio che chiude un occhio sulle
nostre cattive azioni
e perfino sul nostro conclamato ateismo, forse Dio vuol farci
capire che non è affatto
d'accordo! E ci dà i segni forti della sua disapprovazione,
anche attraverso
gli sconvolgimenti tellurici e altre prove dolorose.
Se non arriviamo a inginocchiarci
davanti a Dio
neppure quando tocchiamo con mano la nostra impotenza nel vedere
la malattia
che avanza inesorabile o la terra che trema e si apre sotto i
nostri piedi, ma
pretendiamo invece l'intervento miracoloso dei medici o dei
politici come se
avessero la bacchetta magica per risolvere tutto, stiamo certi
che non ci
convertiremo MAI!! Neppure in punto di morte. E se Dio permette
certe tragedie
dolorose in vita che passa in fretta, lo fa per risparmiarci
quelle eterne
nell’inferno. Torniamo a Dio finché siamo in tempo chiedendo
l’aiuto a Lui prima
che alla Protezione Civile. Dio di solito arriva prima a
salvarci corpo e anima
contemporaneamente.
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