Come se non bastassero le profanazioni che sono state commesse in
questi ultimi decenni contro la santa Eucaristia, mancava solo la stesura di un
abominevole “Protocollo” di intesa tra la chiesa e lo stato firmato il 7 maggio
2020 dal presidente del Consiglio Conte e dal Presidente della CEI card.
Bassetti a seguito dell’accordo per la riapertura delle chiese dopo il
coronavirus, per rincarare l’elenco delle aberrazioni commesse contro questo
Santissimo Sacramento istituito da Gesù Cristo per la nostra salvezza. L’aver accolto passivamente da parte della CEI
tutte le condizioni firmate dal presidente Conte senza alcun contraddittorio,
compreso l’abominevole art. 3.4 che regola perfino le condizioni per la
celebrazione della Messa, significa aver delegato totalmente la propria
responsabilità, ma anche il potere, la sovranità e l’indipendenza della Chiesa
allo Stato, in barba al Concordato del 1982 e all’art. 7 della Costituzione che
stabilisce “lo Stato e la Chiesa cattolica sono, ciascuno nel proprio
ordine, indipendenti e sovrani”.
Stia attenta la CEI che, di questo passo, lo Stato non si arroghi
anche il diritto di pretendere la proprietà di certi beni ecclesiastici,
contando sulla totale accondiscenza pacifica e idiota dei Vescovi che
continuano a inchinarsi davanti alle pretese dei poteri civili massonici.
Vergogna! Gli starebbe bene ai Vescovi, sempre così bonaccioni, sorridenti,
superficiali e tolleranti su tutto, perdere il loro stipendio, la casa
canonica, chiesa, terreni e altri beni! Così capirebbero finalmente quanto
devono soffrire le famiglie italiane ridotte, anche per colpa della chiesa,
senza casa e senza lavoro. Non sarebbe la prima volta, memori di ciò che
accadde con il Risorgimento italiano dopo l’Unità d’Italia! GUAI A VOI SCRIBI E
FARISEI IPOCRITI! VIA! FUORI TUTTI! Perché non cedete i vostri beni
ecclesiastici allo Stato per accogliere i migranti, come desiderio di papa
Bergoglio? Visto che delle richieste degli italiani, della loro vita e della
loro anima non ve ne importa niente, provate a tirarvi in casa quelli che vi
tagliano la testa in nome di Allah.
Se le più alte autorità della Chiesa hanno trattato così male Gesù
Cristo, nel quale non credono più, cosa stanno a fare nei loro sontuosi palazzi
vescovili, o all’interno di mura ben protette come Santa Marta? Cosa ci sta a
fare la Chiesa se non parla più di preghiera cristiana, di Dio Uno e Trino,
della Madonna, dei
Novissimi, dei Sacramenti, dei Comandamenti, della Vita
Eterna… se non esige alcuna morale perché benedice tutte le situazioni più
ripugnanti e inverosimili che si affacciano nel mondo, se neppure ha la fede e la lucidità mentale per difendere quel Sacramento
eccezionale e divino che è la santa Eucaristia, dono ineffabile del Padre con
il quale Gesù Cristo, figlio di Dio fatto uomo, vive alla lettera le sue parole
“Io sarò con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo!”.
Questo miracolo davvero sconvolgente “DA DIO!”, si può realizzare
solamente attraverso il sacerdote consacrato dal Vescovo con il sacramento
dell’ordine sacro con il quale si tramanda, sin dai tempi di Gesù Cristo e per
suo preciso volere, questo
particolare potere sacro, diciamo così, che significa anche una grande
responsabilità davanti a Dio e davanti agli uomini, quella di poter “chiamare
sulla terra” la stessa figura di Gesù Cristo vivo e vero attraverso la
consacrazione della Sacra Particola durante la celebrazione della Santa Messa.
Mistero grandioso detto
“TRANSUSTANZIAZIONE” studiato da santi e da scienziati con vera trepidazione,
mistero che, se scandalizza molti uomini, tanto da ritenerla una cosa assurda,
(umanamente parlando è vero), risulta invece una manifestazione straordinaria
da parte di Dio onnipotente, che tutto può, e che ci dona i suoi “mezzi
soprannaturali” che superano tutte le nostre povere possibilità e aspettative
umane. E per questo motivo, mentre ci fornisce anche i miracoli concreti per
venire incontro alla nostra incertezza e incredulità, chiede all’uomo una
risposta di fede “Mio Signore e mio Dio! Io credo in Te, nella tua onnipotenza
soprannaturale che supera la natura con prodigi strepitosi.”. Quando saremo in
cielo e vedremo Dio “faccia a faccia” ci sarà dato di capire tutto.
Tornando al protocollo citato, soprassediamo per ora sulle
direttive in merito alle distanze da rispettare e la igienizzazione delle
chiese ecc. anche se la gestione dell’interno delle chiese è di stretta
pertinenza del Vescovo, ma soffermiamoci sull’art. 3.4 ad esempio, che riguarda
le indicazioni per la celebrazione della Santa Messa e della distribuzione
della Santa Ostia. Questo articolo neppure doveva apparire per la sua
gravità e le sue conseguenze nefaste. Dichiara infatti così: “La
distribuzione della Comunione avvenga dopo che il celebrante e l’eventuale
ministro straordinario avranno curato l’igiene delle loro mani e indossato
guanti monouso; gli stessi – indossando la mascherina, avendo massima
attenzione a coprirsi naso e bocca e mantenendo un’adeguata distanza di
sicurezza, abbiano cura di offrire l’ostia senza venire a contatto con le mani
dei fedeli”.
Questo articolo arbitrario e profanatorio nei confronti della
santa Eucaristia, anche a
motivo del solito silenzio dei Vescovi che non si sono neppure degnati di dare
ulteriori chiarimenti più rispettosi di quanto viene lì indicato, diciamo pure
“brutalmente”, si sta prestando a delle interpretazioni arbitrarie e assurde
anche da parte dei singoli sacerdoti i quali si sentono in dovere di
assecondare il terrore sparso dalla televisione nella mente di tutti, anche dei
credenti, trattando la sacra particola come se fosse un semplice simbolo fatto
di pane e soggetto a eventuali contagi. Qui manca del tutto la fede e con
questa se ne va anche l’intelligenza e il buon senso! A parte il fatto che,
anche dal punto di vista scientifico è stato appurato da molti medici che è
infondato continuare a considerare questo virus come grave e letale, dopo che
prove schiaccianti di medici illustri (S. Montanari, V. Pura. P. Macioce. G.
Tarro, S.Manera ecc.) ci hanno confermato il contrario, ma il governo traditore mette a tacere tutto questo perché suo scopo è di tenerci schiavi con museruola e
guinzaglio, terrorizzati da fantasmi inesistenti, per portarci via la nostra
libertà, e svendere la nostra Italia al nemico. SVEGLIA.
Dal giorno della riapertura delle chiese in poi, se ne sono viste
di tutti i colori durante la Messa! In mezzo a molti sacerdoti buoni e fedeli che, con grande senso
di responsabilità, hanno fatto un distinguo chiaro fra i vincoli derivanti dall’autorità
della Chiesa e quelli invece “non vincolanti” derivanti dallo stato con i suoi protocolli, (per cui
si sono ben guardati dall’indossare strumenti non conformi alla sacra liturgia,
più consoni ad una sala operatoria che ad una mensa eucaristica), si sono visti
invece sacerdoti usare di tutto e di peggio per la distribuzione delle
particole: guanti, vassoi per la distribuzione delle ostie e che ognuno
prendesse la sua; addirittura orripilanti pinze con le quali prendere l’ostia
da porgere ai fedeli, altri che cacciano in malo modo quei fedeli che chiedono
di avere l’Ostia in bocca, come è sempre stato fatto dalla storia bimillenaria
della Chiesa, anche durante le peggiori pestilenze perché c’era la
consapevolezza che quella sacra particola era L’UNICO RIMEDIO PER ARRESTARE
QUALUNQUE CALAMITA’ E NON CERTO PORTATRICE DI VIRUS DA CUI STARE ALLA LARGA!
DISSACRAZIONE CHE RASENTA IL SACRILEGIO, a detta di alcuni teologi tra cui il
rev. Padre Flavio Uboldi, teologo cappuccino esperto di Fatima, il quale
avrebbe collegato l’avanzare veloce di questi eventi disastrosi, con
l’approssimarsi dell’altro evento disastroso ma purificatore dell’umanità che è
il terzo o quarto segreto di Fatima.
CONTAGIATI DA CHE COSA, DA CHI??? Contagiati dentro le sacre mura della
chiesa che è sempre stato luogo di salvezza e non di contagio! Il Sacerdote ha
l’obbligo da sempre di lavarsi le mani prima di iniziare la celebrazione della
santa Messa, tant’è vero che in tutte le sacrestie c’è un piccolo lavello,
anzi, come segno di rispetto verso l’Ostia Santa, anche durante la liturgia
della Messa c’è quella brevissima parte che si chiama “LAVABO” dove il sacerdote
torna a lavarsi le dita delle mani asciugandole con un piccolo lino e pregando
Dio “Lavami, Signore, da ogni mia colpa e purificami da ogni peccato”. Pertanto
solo il sacerdote, che ha le mani consacrate, può toccare la Santa Ostia e
nessun altro, né diaconi, né accoliti, né ministri straordinari
dell’Eucaristia, come da prassi perenne della Chiesa, nonostante gli abusi
recenti. Ma c’è una differenza basilare in questo lavaggio delle mani previsto
dalla Chiesa rispetto a tutte le abluzioni esagerate di adesso: il Sacerdote si lava le mani per rispetto
verso il Corpo di Gesù che verrà sull’altare, grazie alle parole della
consacrazione, e non per timore di contagiare sé stesso e i fedeli.
Ma cosa temiamo? Di essere contagiati dal
Corpo santissimo di Gesù, nostro Dio vivo e vero, onnipotente e onnisciente,
che si è fatto uomo per salvarci dalla dannazione eterna? Lo prendiamo "con le pinze"? Che follia!
Contagiati da quel Gesù che è passato beneficando
tutti, che ha potenziato tutte le nostre capacità umane perfezionandole grazie
alla Fede e all’infusione dei Sette Doni dello Spirito Santo, quei Doni
soprannaturali che ci permettono di saper vedere tutti gli eventi alla luce di
Dio, della Verità, del Bene, e non prigionieri plagiati e terrorizzati dalle
meschine opinioni di politici corrotti, senza fede, senza più dignità, senza
onore, senza pudore… che usano tutti media per tenerci prigionieri col nostro
stupido consenso per giunta. Qui ci vuole una superdose di Spirito Santo perchè
ci svegli da una specie di plagio collettivo che ci ha infestato la mente.
Contagiati da quel Gesù che ci ha dato i
Sette Sacramenti, mezzi soprannaturali per vivere da cristiani e non da figli
delle tenebre; che ci ha promesso la Vita Eterna con Lui in Paradiso;
ci crediamo contagiati da quel Dio che ha
dato la sua vita per noi e ci aspetta giorno e notte nella solitudine di quel
Tabernacolo sempre più emarginato nelle nostre chiese cattoliche fino a non
trovarlo più per poterci inginocchiare davanti alla Sua presenza divina e
dirgli “Grazie, mio Dio, perdonaci! quanto siamo stolti nel comportarci in
questo modo così vigliacco e sacrilego nei tuoi confronti! Ma cosa andiamo a fare a Messa se abbiamo
questa poca fede? Siamo consapevoli di chi andiamo a ricevere nella Santa
Ostia? La riceviamo forse in peccato mortale, senza esserci prima confessati per
pulire i nostri peccati, soprattutto di incredulità e di superbia di crederci
noi così puri da “TEMERE” DI VENIRE CONTAGIATI DALLA PUREZZA PER ECCELLENZA CHE
È IL NOSTRO DIO?” Se questo non rasenta il sacrilegio, forse è perchè ormai
l'ignoranza dei fedeli e dei preti è arrivata al massimo.
LA SANTA EUCARISTIA, LA SANTA MESSA! MISTERO DEL CORPO E DEL
SANGUE DI NOSTRO SIGNORE GESU’ CRISTO. Questa è la nostra fede cattolica,
questa è sempre stata la nostra forza, il nostro privilegio, la nostra esclusiva
peculiarità rispetto alle preghiere di tutte le altre forme religiose sparse
nel mondo, cioè IL FATTO CHE NOI ABBIAMO IL NOSTRO DIO VIVO E VERO PRESENTE IN
MEZZO A NOI NELL’OSTIA SANTA, CUSTODITA NEI TABERNACOLI DELLE NOSTRE CHIESE, che
per questo sono “CHIESE VIVE” e non monumenti glaciali come le chiese dei
protestanti o le moschee islamiche o i templi buddisti o altre strutture che la
buona volontà dell’uomo ha ideato in forza di quella interiore e mai assopita
ricerca di Dio che alberga nel cuore di ogni uomo.
Ma Dio ha risposto a questo anelito interiore dell’uomo sin
dall’eternità facendosi conoscere al mondo intero, perchè fosse adorato come lui indicava,
inviando prima i Profeti e i Patriarchi nell’Antico testamento e infine il suo
stesso figlio Gesù Cristo, vero Dio e vero Uomo, mistero ineffabile della
Santissima Trinità, Padre, Figlio e Spirito Santo, per il quale milioni di
cristiani in tutto il mondo e lungo i secoli hanno dato la vita consacrandosi
in monasteri o missioni o con una vita di penitenza o di assistenza nelle opere
di carità, o con la morte violenta pur di non rinnegare Gesù Cristo.
Ma
noi adesso, se non chiediamo luce allo Spirito Santo, rischiamo di rimanere
vittime di una “chiesa in uscita” che ha perso la fede e anche il vero Papa estromesso in malo modo perché venisse
introdotto sul soglio di Pietro un falso papa che ci porta verso il Nuovo
Ordine Mondiale e Globale, un falso papa che accomuna tutte le religioni in una
sola fantomatica “divinità” senza volto e senza nome, compiendo il peggiore dei
peccati che va sotto il nome di “ABOMINIO DELLA DESOLAZIONE” perché direttamente
contro lo Spirito Santo.
Ci rendiamo conto della gravità del
momento storico presente? Con chi vogliamo stare? Con la dea Pachamama, la
cosiddetta “Madre Terra” che molti ritengono responsabile della diffusione a
livello mondiale del virus perché collegata con riti esoterici pagani, o con
nostro Signore Gesù Cristo, Via, Verità e Vita? E se qualunque Vescovo o
Papa non mi porta a Gesù Cristo, io non posso stare né col Vescovo nè col Papa!!
Non è la prima volta nella storia della chiesa che si arriva a questa
apostasia, anche se adesso pare che si stia toccando il fondo e dobbiamo
reagire perché Gesù è con noi: “Nel mondo avrete tribolazioni, ma abbiate
coraggio: io ho vinto il mondo” (Gv.16,33)
Non possiamo giudicare le persone, ma i
fatti ABBIAMO IL DOVERE DI GIUDICARLI per saper distinguere il bene dal male, l’errore dalla verità e impedire
a noi e agli altri di andare all’inferno per superficialità o per ottusità o
per ignoranza. Dobbiamo stare vicino ai nostri sacerdoti per aiutarli ad essere
fedeli, perché non sarà facile per loro in vista di una probabile persecuzione,
ma se saremo chiamati a questo, troveremo in Gesù tutta la forza e i mezzi
necessari. Ci aspetta la gioia della Vita Eterna col nostro Gesù e coni nostri
cari che dobbiamo portare con noi in Paradiso.
I beni passano, la salute è sempre
precaria, la vita è breve e finisce presto e ci troveremo davanti al giudizio
di Dio. “Da chi andremo o Signore! Tu solo hai parole di Vita Eterna!” Gesù,
figlio di Davide, abbi pietà di me, perdona i miei peccati e dammi il dono
della Sapienza per non cadere stupidamente nelle reti diaboliche del diavolo
che, come leone ruggente, va in cerca chi divorare”.
San Pietro negli Atti degli apostoli (4,12) parlando di Gesù ai
Giudei, dice: “In nessun altro c’è salvezza, non vi è infatti altro Nome
dato agli uomini sotto il cielo nel quale è stabilito che possiamo essere
salvati!”
E San Paolo afferma con forza nella lettera ai Filippesi (2,10-11)
“Nel nome di Gesù ogni ginocchio si pieghi, nei cieli, sulla terra e sotto
terra e ogni lingua proclami che Gesù Cristo è il Signore a gloria di Dio
Padre”. Amen Alleluia!
L’Italia e il mondo risorgeranno a nuova vita e benessere solo
quando si tornerà a proclamare la REGALITA’ E MAESTA’ DI NOSTRO SIGNORE GESU’
CRISTO, VERO DIO E VERO UOMO, SOMMO BENE E NOSTRA ETERNA FELICITA’. SOLO ALLORA
ANCHE IL CUORE IMMACOLATO DI MARIA TRIONFERÀ.
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