2. LA NUOVA CHIESA
Seconda lettera aperta a mons.
Vigano’
UN GRAZIE A MONS. VIGANO’. Visto il disastro in cui versa l’attuale
falsa chiesa diciamo di Bergoglio, appoggiata dal silenzio di quasi tutto il
Collegio Cardinalizio e Vescovile, mentre la vera Chiesa di Gesù Cristo
continua a vivere emarginata e sofferente nelle catacombe, sostenuta
miracolosamente dall’unico vero papa martire ancora vivente Benedetto XVI,
qualche voce di preoccupazione o di accusa si è più volte alzata per denunciare
tanto sfacelo spirituale, sia tra i giornalisti cattolici che tra alcuni
cardinali e sacerdoti, ma senza molto successo. L’unica figura ecclesiastica
che ha avuto il coraggio di puntare più volte il dito direttamente contro
Bergoglio per il suo operato scandaloso e inquietante, è stato Carlo Maria
Viganò, già Nunzio Apostolico negli Stati Uniti, al quale vanno i nostri
sentiti ringraziamenti.
TUTTI NELLO STESSO CALDERONE?. Ciò detto, non possiamo tacere nel contempo
la nostra preoccupazione nel constatare come lo stesso mons. Viganò non perda
occasione per mettere nello stesso “calderone” dell’ambiguità e della
colpevolezza tutto il Concilio Vaticano II e di conseguenza, tutti i Grandi
Papi di questo periodo storico, compreso Papa Benedetto, vittima innocente di
tanta manipolazione. Questo suo giudizio molto duro nei confronti del Concilio,
anche se condiviso da tutti i tradizionalisti in quanto continua ad essere il
loro “caval di battaglia” per giustificare il loro sedevacantismo, risulta
essere assai pericoloso per tutta la Chiesa e il popolo fedele perché
rischierebbe di creare ulteriori divisioni, fratture, incomprensioni se non
risentimenti o peggio tra i fedeli, già frastornati e messi alla prova da una
crisi generale che non ha precedenti, con grande gioia del diavolo, padre della
menzogna, della divisione e della discordia.
CUI PRODEST? A CHI GIOVA accanirsi in questo modo contro
questi Papi e contro tutto il Concilio Vaticano II? Dobbiamo mettere sotto
processo tutti i Papi della storia della Chiesa per selezionare quelli di
nostro gradimento? E noi laici cattolici, ma soprattutto sacerdoti, ci crediamo
così perfetti, forti e sicuri da ogni tentazione, compromesso e ricatto, a tal
punto da giudicare severamente tutti gli altri? Continuare a insistere su questo punto potrebbe essere un’operazione
non solo pericolosa ma addirittura LUCIFERINA con grave danno per il popolo cristiano
che rischia di perdere la fede a forza di scandalose lotte intestine.
A parte il fatto che sul Concilio è stato ormai detto di tutto e di
più, pro o contro, da esperti teologi, filosofi, sacerdoti, storici ecc. di cui
ho fatto un elenco nella mia lettera precedente, se proprio volessimo andare a
ritroso nel tempo, come suggerisce sempre mons. Viganò, allo scopo di trovare
la “radice primaria”, di tanta iniquità e oscurità spirituale, non dovremmo
fermarci solo al 1962, data di inizio del Concilio Vaticano II, ma risalire
almeno al 1717, data in cui è nata la massoneria a Londra, che si è diffusa nel
mondo e il cui vero scopo è di combattere e annientare il cristianesimo e la
Chiesa cattolica, lotta che adesso probabilmente è giunta alla resa dei conti
estrema.
Ma, a rigor di logica, dovremmo dire che già dai primi albori della
Chiesa cattolica, anzi, dal suo nascere in quella sera del Giovedì Santo con
Gesù Cristo e gli Apostoli nell’ultima Cena in cui sono stati istituiti i due
Sacramenti più importanti in assoluto che sono la Santa Eucaristia e l’Ordine
sacerdotale, confermati poi con l’avvento dello Spirito Santo a Pentecoste, già
da allora, come la storia insegna, il
diavolo si è infilato dentro le opere di Dio per rovinarle attraverso un susseguirsi
e alternarsi di santi e traditori, martiri e profittatori, Papi santi, mediocri
o peccatori, eroi ed egoisti, casti e lussuriosi, difensori della verità
perenne della Chiesa contro gli errori e le eresie che spuntavano ovunque, fino
a sfociare nelle divisioni protestanti, e via dicendo perché la nostra vita di
cristiani sulla terra è una lotta continua tra le attrattive del bene e del
male, della Verità e della menzogna, fino all’ultimo nostro respiro.
Sta di fatto che riteniamo
assolutamente inopportuno, finchè la casa continua a bruciare, insistere nel
voler cercare la causa dell’incendio anziché ricorrere in fretta agli
estintori. Vale a dire continuare a perdere tempo prezioso investigando
inutilmente sulle cause storiche prossime o remote di questo disastro in cui ci
troviamo, piuttosto che puntare direttamente sui rimedi soprannaturali che
arrestino la valanga di tanto male che incombe su di noi,
puntando sull’efficacia soprannaturale della preghiera, in particolare con
la celebrazione di Sante Messe pubbliche di riparazione e di impetrazione per
tutti i gravissimi peccati commessi sia dal popolo italiano che si è macchiato
di un gravissimo peccato pubblico per aver votato scandalosamente a suo tempo
nella misura del 68% in favore dell’aborto, ma più recentemente per gli ancor
più gravi peccati – abominevoli - commessi dalla Gerarchia ecclesiastica, papa
Bergoglio in testa, in questi ultimi anni di questo nefasto pontificato
bergogliano, culminati nientemeno che con l’abominio della desolazione
costituito dal culto alla dea pagana Pachamama dentro il cuore della Chiesa
cattolica di San Pietro, che potrebbe aver dato inizio al propagarsi del virus
a livello mondiale.
I RICATTI DELLA MASSONERIA. C’è da pensare che sotto a questa manovra sempre più insistente di voler mettere sotto accusa non tanto il papato di Bergoglio quanto chi lo ha preceduto, compreso tutto il Concilio Vaticano II, ci possa essere il solito zampino della massoneria con le sue reti mediatiche telecomandate, perché mai come in questi ultimi mesi si sentono i vari commentatori di rubriche culturali-religiose, quali ad esempio il cosiddetto “Decimo Toro” a nome di Marco Cosma, mettere sotto accusa certi discorsi di papa Benedetto e un po’ tutto l’operato della chiesa dal 1962 in poi, quasi a voler minimizzare la responsabilità delle scelte di Bergoglio per focalizzare l’attenzione sull’operato di chi lo ha preceduto. discorsi di papa Benedetto e un po’ tutto l’operato della chiesa dal 1962 in poi, quasi a voler minimizzare la responsabilità delle scelte di Bergoglio per focalizzare l’attenzione sull’operato di chi lo ha preceduto, spulciando con sottile ipocrisia, tra le varie iniziative apostoliche o discorsi, quella frase "sibillina" che lo potrebbe incastrare. Bella manovra del diavolo per capovolgere la verità, grazie alla nostra ingenuità o complicità!
Infatti la rubrica citata ha messo in luce più volte, ultimamente,
l’ambiguità di certe frasi di papa Benedetto XVI il quale, in mezzo ad alcune
belle esortazioni, elogia il Nuovo Ordine Mondiale, difende l’immigrazione e
accenna addirittura a una pandemia… Insomma hanno selezionato e messo in luce
una piccolissima raccolta di pochissime frasi ambigue pronunciate nei decenni
dai due Papi principali del Concilio, Giovanni Paolo II e Benedetto XVI,
estrapolandole da una marea di frasi e discorsi bellissimi e perfino
edificanti, ma a quale scopo? Non certo per elogiarli a quanto pare!
Ma davvero sono così ingenui e
sprovveduti da non capire che questi sono I RICATTI DELLA MASSONERIA? Che
agisce così: o ti adegui a questo che ti comando, oppure Tizio, Caio e
Sempronio rischiano brutto, magari tuo fratello, o nipote, o Vescovo. Molto è
stato scritto su questo. E allora in certe situazioni di gravi minacce o
ricatti, probabilmente Papa Giovanni Paolo II ha dovuto fuggire dal Vaticano e
predicare in giro per il mondo per avere salva la vita, e Papa Benedetto che
invece è rimasto come una sentinella fedelissima al suo posto, nonostante fosse
circondato da lupi, come lui ha palesemente dichiarato sin dall’inizio del suo
pontificato, sarà stato costretto a cedere su qualche frase per evitare
ritorsioni magari contro innocenti, mai
pero’ cedendo su questioni di fede e di dottrina. In effetti si nota dalla
registrazione che papa Ratzinger ha pronunciato questo brevissimo elogio con
molto imbarazzo, collocandolo al volo tra una frase e l’altra, quasi per
obbligo, ma senza piena convinzione.
Molto probabilmente questi ricatti sono arrivati a un punto di tale
gravità da costringere Papa Ratzinger a dare le dimissioni per non accettare
compromessi a danno della Fede, o minacce di morte contro qualcuno, o blocco dei sistemi finanziari del Vaticano. Non ne
abbiamo la certezza assoluta, tuttavia sono anche le ipotesi di molti studiosi.
E se ciò fosse, questo tornerebbe a suo
onore, e non certo a sua condanna! Ma se invece di fermarci a giudicare con
occhio spietato e cinico questi pochissimi episodi negativi, avessimo difeso
con coraggio, amore e comprensione questi nostri santi Pastori nutrendo la
nostra anima delle loro meravigliose encicliche, esortazioni, oltre che degli
esempi edificanti della loro vita ascetica, forse non ci troveremmo in questa
deplorevole situazione calunniosa della quale il Signore giusto Giudice ci
chiederà severamente conto.
Il papato di Bergoglio inizia
il 13 marzo 2013 e nulla ha da spartire con i precedenti
duemila anni della Chiesa cattolica, ancor meno con le dimissioni di Papa
Benedetto XVI, le cui motivazioni diciamo inspiegabili se non misteriose,
sono state in realtà ampiamente illustrate da una lettera autografa del card.
belga Danieels prima di morire, dove testimoniava tutti i dettagli di certe
manovre luciferine a danno di papa Benedetto da un gruppetto di cardinali allo
scopo di sostituire il vero Papa Benedetto con uno da loro designato da tempo,
precisamente il card. Bergoglio, come in realtà avvenne.
Non si capisce perché nessuno
voglia dare credito a questa fondamentale testimonianza se si vuole comprendere
tutta la trama oscura orchestrata da questo gruppo di cardinali dissidenti e
ostili non solo nei confronti di papa Benedetto ma dello stesso Gesù Cristo nel
quale costoro non credono più.
IL VITELLO D’ORO. Se vivremo con fede eroica questo periodo di
grande prova nonostante questo pesante silenzio di Dio, Lui stesso ci verrà in
aiuto con i suoi mezzi indiscutibili e certi, quando meno ce lo aspettiamo,
verrà a mostrare la Sua magnificenza e la Sua Gloria. Non sia mai che anche
noi, sull’esempio di Mosè che tardava a scendere dal Monte Sinai per confermare
gli Ebrei nella fede, corriamo il rischio di anticipare i tempi di Dio e di
costruirci il nostro “vitello d’oro”, cioè la “NUOVA CHIESA SCISMATICA” fatta
su misura nostra, perché delusi e amareggiati da tanto silenzio divino, da
tanti scandali e iniquità. Questa anche per noi è la prova della Fede!
A questo punto, piuttosto di una ipotetica frattura insanabile del
genere, vediamo più fattibile che mons. Viganò inviti i fedeli cattolici che lo
vogliono seguire, a far parte della chiesa Lefevbriana sedevacantista, che
esiste già e che lui sostiene, alla quale papa Benedetto XVI nella sua bontà e
lungimiranza ha tolto la scomunica permettendo loro con un “Motu Proprio” di
continuare a celebrare anche pubblicamente la Liturgia antica e istituendo per
loro una commissione apposita la “Ecclesia Dei”, allo scopo di tenere sempre
aperta la porta per un dialogo reciproco o un eventuale loro miracoloso ritorno
in seno alla Chiesa. Purtroppo l’umiltà di Papa Benedetto nel porgere ai
Lefebriani la sua mano paterna di riconciliazione è stata ripagata con il loro totale
e orgoglioso e rifiuto. Senza umiltà è difficile vivere l’unità, ma anche la
verità.
PUNTARE SULLE COSE EDIFICANTI. Invece quanto bello sarebbe se finalmente
la smettessimo di rovistare solo tra le miserie che sicuramente accompagneranno
sempre la vita di tutti noi (chi è senza peccato scagli la prima pietra) per
puntare invece sulla santità della Chiesa che è di Gesù Cristo, UNA, SANTA,
CATTOLICA, APOSTOLICA, ROMANA! Sulla santità, sul martirio e sulla vita eroica
di milioni, ormai miliardi di cristiani nel mondo intero di cui poco o nulla
conosciamo e che hanno reso grande e gloriosa la nostra amata Chiesa cattolica!
Non ne possiamo più di queste lotte intestine che tolgono credibilità e recano
danno innanzitutto a chi le propina.
Per nostra consolazione, anche il catechismo della Chiesa cattolica
preconizza questa sorta di terribile profezia al n. 675 quando afferma “(…) la persecuzione che accompagna il
pellegrinaggio della Chiesa sulla terra svelerà “Il Mistero di iniquità” sotto
la forma di una impostura religiosa che offre agli uomini una soluzione
apparente ai loro problemi, al prezzo dell’apostasia dalla verità. La massima
impostura religiosa è quella dell’Anti-Cristo, cioè di uno pseudo-messianismo
in cui l’uomo glorifica sé stesso al posto di Dio e del suo Messia venuto nella
carne”.
Anche San Paolo afferma che “tutto
concorre al bene di chi ama il Signore” anche le vicende più negative e per
essere ottimisti, c’è da dire che, se Papa Benedetto non fosse stato costretto
a dimettersi, non sarebbe venuto alla luce tutto quel “mistero di iniquità”
sommerso e coperto da secoli, contro il quale adesso abbiamo il dovere di
combattere, SENZA PERÒ SBAGLIARE BERSAGLIO, anche per non giocarci l’anima e
trascinare con noi persone innocenti.
I TEMPI STRINGONO, IL PERICOLO INCOMBE. Reverendo Monsignor Vigano’, se vuole
continuare a mantenere la stima e la fiducia che finora è riuscito a riscuotere
tra i fedeli, perché rappresenta per molti un prezioso faro nella notte, noi Le
chiediamo umilmente col cuore in mano di cessare dal mettere sotto accusa i
veri Grandi Papi del Concilio Vaticano II, in particolare papa Benedetto XVI,
di lasciare tutto al giudizio di Dio, compreso la questione Vaticano II, di promuovere invece preghiere e Messe
pubbliche di riparazione per i peccati commessi da tutto il popolo italiano che
adesso stiamo scontando in blocco, a quanto pare, ma in particolare dobbiamo
far celebrare Sante Messe pubbliche per riparare a quei peccati orribili che
hanno profanato il Tempio Santo di Dio nel Cuore della nostra amata e tribolata
Chiesa cattolica, SE VOGLIAMO CHE POSSA TRIONFARE PRESTO LA VERITA’ CHE E’
NOSTRO SIGNORE GESU’ CRISTO, VERO DIO E VERO UOMO.
Rev. Mons. Viganò, La
ringrazio di tutto, mentre in ginocchio chiedo umilmente la sua benedizione
sacerdotale a nome del nostro Comitato di Cultura Cristiana.
Per
il Comitato Cultura Cristiana
Patrizia
Stella - Verona
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