sabato 7 agosto 2021

MAI ABBANDONARE LA CHIESA CATTOLICA, MA ATTENTI AI FALSI PASTORI.


Non c’è da stupirsi che, soprattutto dopo la presenza di due Papi contemporaneamente viventi, e con l’avanzare di molte contraddizioni, confusioni e celebrazioni pagane da parte di chi ha occupato il soglio pontificio, molti cattolici siano entrati in una specie di crisi esistenziale e spirituale profonda e stiano gradualmente ma progressivamente abbandonando la chiesa cattolica, almeno di fatto, se non per vera convinzione, vale a dire che si nota soprattutto dal calo delle presenze a quella celebrazione fondamentale per il cattolico che è la Santa Messa domenicale, oltre che da uno stile di vita non più cristiano, ma pagano, immorale o agnostico.

 A questo si aggiunge la rinuncia, da parte di molti sacerdoti, per motivi anche pretestuosi, al loro compito primordiale che è appunto quello di essere sempre presenti come “cuore propulsore” della Chiesa, se non altro perché sono gli unici, per volontà di Dio, a poter amministrare i Sacramenti più importanti del cristiano che sono: Battesimo, Confessione, Eucaristia, Cresima.  Ci sono sacerdoti anche bravi che, presi comprensibilmente da una sorta di crisi interiore, stanno scantonando qua e la', anche loro poveretti come pecore sbandate senza pastore: chi si ritira dagli incarichi ufficiali di sacerdote con scuse assurde per dedicarsi ai propri hobby o lavori preferiti; chi celebra privatamente e spesso solo la domenica perché non vuole nominare papa Francesco nel canone della Messa e invece nomina papa Benedetto; chi invece rifiuta di nominare l’uno e l’altro e manca solo che vadano a nominare un ecclesiastico di loro gusto auspicando che diventi magari il terzo Papa che metta in riga tutti.

 E così noi fedeli ne vediamo di tutti i colori soprattutto durante la celebrazione liturgica della Santa Messa: canti e balli di gruppo sull’altare sullo stile della dea pagana Pachamama o le solite esortazioni nauseanti sulle norme anticovid come fossero Vangelo; uso del gel sulle mani da parte del celebrante perfino sette, otto volte durante la celebrazione di una Messa come se le sacre particole fossero contagiose; copertura dell’Ostia Santa con un telo di lino per impedire che qualche virus “furbetto” si infili dentro per rosicchiarla;  uso immotivato di “museruole” durante la celebrazione liturgica che sembrano burka a significare il terrore che ha il clero soprattutto di questo ipotetico e assurdo contagio; mancanza di doverosa genuflessione doppia al momento della consacrazione del Pane e del Vino, sull’esempio di Bergoglio che mai si inginocchia in chiesa ma solo fuori con gli estranei a baciare perfino i loro i piedi quasi in segno di sottomissione, LUI!, nientemeno che il Vicario di Cristo!. Infatti ne è talmente convinto che ha tolto quel titolo perfino dall’Annuario Pontificio, e mentre lui continua a proclamarsi solo Vescovo di Roma, noi cattolici praticanti, più idioti dei ritardati psichici, continuiamo a chiamarlo “Sua Santità!”.


Altri preti rifiutano di confessare i fedeli¸ nemmeno a distanza prevista, per paura di essere contagiati; altri richiedono il green pass per andare a Messa oppure l’obbligo di passare attraverso una specie di “gendarmeria improvvisata” che ti blocca davanti all’ingresso della chiesa, controlla che tutto sia in regola, ti raccomanda questo e quest’altro e ti invita a sederti a un posto prestabilito. Norme assurde che ogni singolo parroco esige per essere “in regola” col mondo, e che infastidiscono molto parrocchiani e fedeli occasionali, a tal punto che è calato in maniera esponenziale non solo la presenza dei fedeli alla Messa domenicale ma anche l’otto per mille alla Chiesa cattolica e le stesse offerte che di solito i bravi parrocchiani versano come contributo durante l’anno, anche come suffragio per i loro defunti.


Se da una parte possiamo ancora contare, grazie a Dio, su un discreto numero di sacerdoti diciamo almeno saggi, equilibrati, di fede, molti altri sembrano, per la verità, presi da una certa follia o terrorizzati anche dal pensiero delle terribili “purghe Bergogliane” che passeranno alla storia come la peggior infamia della chiesa purtroppo. Ma di che cosa si deve aver paura? Anche lui fra non molto sarà polvere e cenere e Dio lo giudicherà assieme a tutti i suoi devoti demolitori della vera Chiesa di Gesù, e anche a tutti coloro che, mentre avevano l’obbligo di parlare e di urlare questa apostasia dai tetti, se ne sono stati zitti, con un silenzio gravemente colpevole agli occhi del Signore e che non resterà impunito. Preghiamo per tutti costoro.


Nel frattempo è emersa dal silenzio la voce di un ecclesiastico, mons. Carlo Maria Viganò, il quale era partito con coraggio denunciando nel 2018 l’operato demolitore della fede e dei valori cristiani di Bergoglio ma poi, col tempo, attraverso frequenti esortazioni, denunce, video, proclami, convegni ecc. ha finito col creare più confusione di prima perché, assumendo l’aria di grande riformatore, sta mettendo sotto accusa non solo “l’usurpatore” del trono pontificio anzidetto, ma anche i Papi precedenti, compreso il Vaticano II, tutti ugualmente responsabili, secondo lui, di tanta deplorevole disfatta, quando invece, come vedremo più avanti, non c’è stata assolutamente alcuna correlazione o continuità tra il pontificato di Papa Benedetto e diciamo così, quello presunto di Bergoglio. Questa supposizione non solo è falsa, ma soprattutto pericolosa perché molti fedeli, delusi e amareggiati dalle vicende bergogliane, trovano ancora sostegno negli scritti e nella memoria dei grandi Papi precedenti: Benedetto, Giovanni Paolo II e anche Paolo VI e continuare a picconarli, oltre che commettere un gravissimo peccato di calunnia, si rischia di demolire anche la poca fede che resta nei cattolici i quali sono sempre più scandalizzati da tante “lotte fratricide” tra i Prelati più ragguardevoli. Chi ci autorizza a giudicare sempre il passato con occhio maligno oltretutto? Perché non ci fermiamo invece a guardare dentro il nostro cuore se per caso non ci sia un covo di serpenti velenosi che ci impediscono di vivere la carità e la lealtà tra di noi?


In mezzo a tanto scandalo e quando i “lupi” che lo circondano sono distratti, risuona ogni tanto la voce flebile ma sicura dell’unico vero Papa emarginato e detronizzato che è Benedetto XVI ad affermare che “IL PAPA E’ UNO SOLO” nella speranza che qualche voce autorevole tra i Cardinali colga l’occasione per chiarire le cose, raccogliendo le folle dei fedeli devoti allo scopo di ripristinare quella giustizia che è stata gravemente offesa dal complotto della ormai ben nota “mafia di Sangallo” di cui Bergoglio era uno dei responsabili, come attestano testimonianze ormai inconfutabili.


Certo, la notizia della soppressione da parte di Bergoglio, della possibilità di celebrare la Messa secondo il “Vetus Ordo”, ripristinato con coraggio da Papa Benedetto XVI, ha creato ulteriore amarezza e sconcerto, però cosa potevamo aspettarci dopo tutte le “picconate” demolitrici che abbiamo dovuto subire in questi otto anni di falso pontificato? Di vedere Bergoglio inginocchiato davanti al Santissimo a chiedere perdono? E’ quello che ci auguriamo con tutto il cuore e per cui preghiamo, tuttavia bisogna anche essere realisti e aspettarci anche di peggio, e cioè che Bergoglio e “gruppo picconatore”, arrivino ABUSIVAMENTE a mettere mano anche al “Novus Ordo” o con la totale soppressione, o con delle modifiche “basilari” (non secondarie, come quelle avute finora), tali da rendere invalida anche questa Santa Messa.  Anche se tutto l’operato di Bergoglio come antipapa o peggio verrà per forza prima o poi considerato INVALIDO non solo da Dio ma anche dalla storia e dagli uomini preposti a questo compito, purtroppo al momento presente possiamo correre anche questo rischio perché non esiste ancora una tale consapevolezza pubblica da riuscire a bloccare questa situazione e ci toccherà ricorrere, come molti prevedono, a celebrazioni clandestine di sacerdoti rimasti fedeli e coraggiosi. Gli altri potrebbero correre il rischio di celebrare per essi stessi una Messa sacrilega, e per i fedeli una Messa invalida, secondo il c.d.c.


Allora si realizzerebbe alla lettera quell’evento preconizzato dal profeta Daniele laddove parla di “abominio della desolazione” cioè una situazione così grave di lotta tra il potere delle tenebre che vuole l’instaurazione del Nuovo Ordine Mondiale con la soppressione del cristianesimo per asservirci a Satana, contro il potere della Luce, Gesù Cristo, vivo e vero, presente nella Santa Messa cattolica che è il motore propulsore della nostra Fede, della nostra libertà e condizione di veri Figli di Dio attraverso il Battesimo.. 


D’altra parte non ne fanno più mistero quelli del cosiddetto “Grande Reset”, di cui fa parte anche il Vaticano e Bergoglio, purtroppo, perché lo hanno dichiarato pubblicamente mettendo anche una data ben precisa al “funerale” del cristianesimo che, secondo loro, sarà entro il 2030.  Ma a Dio non la si fa, anche se, per la nostra infedeltà e tradimenti su tutti i fronti dei valori cristiani anche da parte di noi laici che abbiamo emarginato Dio puntando solo sulle nostre “straordinarie” capacità tecnologiche, dovremo passare per una grande purificazione, ma lo sapevamo, lo sappiamo. Molte profezie ce lo hanno detto, a iniziare da Fatima, perfino il catechismo della Chiesa cattolica al n. 675, oltre alle raccomandazioni di Gesù nel Vangelo e a quelle del nostro vero unico Papa che è sua Santità Papa Benedetto XVI che più volte ha parlato di una chiesa povera e umile che dovrà riemergere dalle tribolazioni per rifiorire secondo il disegno di Dio. 

Perciò siamo chiamati a prepararci a questo scontro preternaturale almeno con la preghiera e la consapevolezza che quelli non indietreggiano, anche se sembrano perdenti, perché questa è la loro ultima possibilità di instaurare il regno di Satana per il quale stanno lavorando non da anni ma da secoli con l’obiettivo di dare l’assalto definitivo alla Chiesa cattolica colpendola al cuore attraverso il baluardo più importante che è la Santa Messa.

Ovviamente la Santa Messa rimane una “fortezza” di per sé inespugnabile senza la conquista del soglio pontificio. E quelli non mollano, ma noi dobbiamo almeno esserne consapevoli per usare le giuste contromisure soprannaturali della preghiera e penitenza, perché non vinceremo con le elezioni democratiche di cui se ne fanno un baffo, e nemmeno con la lotta fratricida o la bomba atomica, anche se non è esclusa del tutto, MA NOI CRISTIANI VINCEREMO SOLO, COME COSTANTINO ALLA BATTAGLIA DEL PONTE MILVIO, INNALZANDO LO STENDARDO DI GESU’ CRISTO CON IL SEGNO VINCENTE DELLA SANTA CROCE. “IN HOC SIGNO VINCES! E CON LA CONVERSIONE DEL NOSTRO CUORE A DIO, COME LA MADONNA SEMPRE CI INVITA A FARE NEI SUOI MESSAGGI.

 

SCISMA D’OCCIDENTE.  Come ai tempi dello scisma di Occidente, tra il 1370 e il 1410 circa con la presenza di ben 3 e talvolta anche 4 Papi viventi, noi abbiamo il dovere di non vivere rassegnati a tanto sfacelo spirituale, tirando in ballo la frase rassicurante “NON PRAEVALEBUNT” quasi per tacitare la nostra coscienza lasciando che se la sbrighi nostro Signore Gesù Cristo, ma abbiamo il sacrosanto dovere morale di individuare il vero Papa e seguire solo Lui, come fece Santa Caterina da Siena che individuò nella figura di Papa Urbano VI, IL PAPA GIUSTO, QUELLO VOLUTO DALLO SPIRITO SANTO E NON DA MISERABILI COMPLOTTI DIABOLICI NEI QUALI I SINGOLI RESPONSABILI RISCHIANO LA SCOMUNICA.

 

BREVE CRONISTORIA DEI FATTI.  

Novembre, dicembre 1996. Un gruppo di cardinali capitanati dal massone card. Carlo Maria Martini decide di prepararsi alla successione di papa Wojtyla, ed inizia in forma più ufficiale e rigorosa alcune riunioni segrete da essi chiamate “mafia del Sangallo” perché tenute in una cittadina della Svizzera, detta appunto Sangallo, ospiti di un centro monastico. Questa decina o poco più di cardinali cosiddetti del Sangallo: Bergoglio, Silvestrini, Daneels, Kasper, Martini, Lehman (Germania), Backis (Lituania), O’Connor (Londra) Van Luyn dei Paesi Bassi… tutti accomunati dall’essere fieramente avversi a Joseph Ratzinger perché contrari al programma del suo pontificato, in quanto non volevano una continuità con la Chiesa e i Papi precedenti, bensì una “Una drastica riforma della Chiesa per renderla più moderna, sullo stile Luterano, con il card. Bergoglio alla sua testa”, vale a dire una Chiesa senza sacerdozio, senza magistero, senza dogmi, senza una interpretazione ufficiale della Sacra Scrittura”.

            Il fatto sarà rivelato da uno dei partecipanti più convinti, il card, Daneels, nella sua “Autobiografhie” scritta in fiammingo con sottotitoli in inglese, e preceduta da una intervista rilasciata il 24 settembre 2015, due anni e mezzo dopo l’elezione di Bergoglio, come gesto diciamo “riparatorio” dopo che la malattia del cancro gli aveva scosso la coscienza. Morì infatti quattro anni dopo, nel 2019, proprio di cancro. Questa sua intervista-autobiografia, andata a ruba in Belgio, mai tradotta in italiano, anzi affossata dai media, non è mai stata smentita dal Vaticano e viene impugnata continuamente da chi sostiene l’invalidità della elezione di Bergoglio, purtroppo senza successo, a quanto pare, se siamo arrivati al 2021 senza che nessun prelato di spicco battesse ciglio con vera forza, davanti a un fatto che mette in gioco non solo la fede cattolica ma la nostra salvezza eterna.


Infatti durante questi otto anni di pontificato bergogliano abbiamo potuto toccare con mano il terribile ma vero riscontro a queste sue testimonianze, secondo cui emerge con chiarezza che non c’è stata assolutamente alcuna continuazione tra il pontificato di Papa Benedetto XVI e papa Begoglio, ma addirittura una drastica rottura perché i vertici della Chiesa sono stati occupati da una setta eretica all’interno della stessa Chiesa, impadronitasi del potere mediante un vero colpo di Stato.

            2 aprile 2005, Papa Giovanni Paolo II muore. Nel conclave del 18-19 aprile il piano degli eretici fallisce, viene eletto Ratzinger e non Bergoglio. Allora i cardinali massoni ordiscono una congiura ancora più tenace contro il povero papa Benedetto, umiliandolo e diffamandolo pubblicamente per costringerlo a ritirarsi e mettere al potere il loro candidato prescelto Bergoglio. Impiegheranno otto anni e ci riusciranno alla fine con l’aiuto dei banchieri massoni attraverso il cosiddetto “SWIFT”, cioè il blocco totale del movimento finanziario per tutto il Vaticano, comprese le varie Nunziature sparse nel mono. Almeno uno dei motivi principali ed eclatanti sembra sia stato proprio questo, oltre ad altri sistemi che meno si conoscono.

            28 febbraio 2013. Papa Benedetto si dimette, perché costretto. Infatti nell’omelia della sua ultima messa fa allusione alle sue dimissioni forzate e col passare del tempo, rileggendo la formula delle sue dimissioni, si scopre che usa espressioni inusuete, spesso errate nella formulazione latina, quasi a voler significare che queste dimissioni sono forzate, perciò false, perché prive di una vera formula canonica che le renda valide, come in effetti hanno denunciato recentemente anche Giuristi di tutto rispetto come il giudice Giorgianni e l’avv. Taormina i quali, dal punto di vista giuridico, hanno con forza affermato che il Papa è sempre stato e non può essere che Papa Benedetto XVI.

13 marzo 2013. Il conclave elegge papa Bergoglio. E’ stata una elezione valida quella di Bergoglio, ottenuta a seguito di un complotto durato ben otto anni?

Il Diritto canonico all’articolo 81 stabilisce:

a)    vietato qualunque accordo previo fuori dal conclave;

b)    vietato a qualsiasi persona di perseguirlo;

c)    chi vi partecipa è colpito da scomunica “latae sententiae” (automatica, ipso facto ed eo ipso, cioè senza la necessità di una dichiarazione di difesa da parte di nessuno)

 

Inoltre, nella costituzione apostolica “Universi dominici gregis” del 1996, Giovanni Paolo II, forse presagendo aria di complotto, scrive con determinazione nell’articolo 79: “Confermando le prescrizioni dei miei predecessori, proibisco a chiunque, anche se è un cardinale, durante la vita del Papa e senza averlo consultato, di fare piani riguardanti l’elezione del suo successore, o di promettere voti, o prendere decisioni al riguardo in incontri privati, ricordando che l’articolo 81 del c.d.c. prevede che questi accordi siano puniti con la scomunica “latae sententiae”.

        

Pertanto i cardinali elettori che hanno partecipato alla congiura di San Gallo, Bergoglio compreso, sono colpiti da scomunica automatica, per cui il loro voto in conclave è nullo. Per il diritto canonico Bergoglio è scomunicato e non può essere Papa. Non solo, in conclave ha partecipato all’elezione come cardinale elettore WALTER KASPER, un sacerdote colpito da una raffica di scomuniche per eresia. Walter Kasper non è cardinale e non ha alcun diritto di voto in conclave. Questo è un fatto senza precedenti che, da solo, è sufficiente a rendere nulla l’elezione.  Eppure tutti tacciono con silenzio gravemente colpevole, perché nemmeno cercano di studiare palesemente i fatti, ma fingono che tutto sia regolare e normale mentre è tutto fuori regola e fuori norma, contro la legge canonica e soprattutto contro la legge di Dio. Nostro Signore Gesù Cristo sembra sia assente perché lascia fare gli uomini, ma attenzione! Perché Dio lascia fare ma non strafare, e al momento in cui il demonio e la sua setta credono di aver vinto, se la dovranno vedere con l’Onnipotenza di Gesù, vero Dio e vero Uomo. Ma intanto col suo silenzio mette alla prova la nostra fede che deve per forza diventare più forte, consapevole ed eroica, fino al martirio, se necessario.


TUTTO CIO’ DETTO E CHIARITO

Il Papa legittimo quindi continua ad essere Papa Benedetto XVI, che il Signore tiene ancora in vita, oltretutto lucido, alla bellezza dei suoi 94 anni. Ne deriva che il popolo cristiano è tenuto a scegliere da che parte stare, o con il vero Papa Benedetto XVI, o con l’usurpatore Bergoglio assumendosi tutte le responsabilità davanti a Dio e davanti agli uomini di una scelta così impegnativa che vede coinvolta la nostra anima e il nostro destino nella Vita Eterna, soprattutto per coloro che hanno la responsabilità di Istituti religiosi, Congregazioni, Prelature, Parrocchie ecc. ecc.

            Gesù ha dato le “chiavi del regno dei Cieli” a uno solo, a Pietro, che lo rappresenta sulla terra, come suo “Vicario” fino alla sua morte, solo a lui ha dato la “grazia di Stato” per essere all’altezza di questo compito diciamo pure soprannaturale perché riguarda non tanto l’organizzazione di uno Stato (anche di questo ma come fatto secondario), bensì la salvezza della nostra anima, e non ha stabilito alcuna eccezione a questa sua chiara regola o comando. Pertanto, la presenza di due Papi viventi e per così lungo tempo, con il cambio delle “regole” divine perché ogni tanto si sentono voci che parlano addirittura di dimissioni di Bergoglio e nomina di un nuovo ipotetico papa che sarebbe addirittura il terzo, fa rizzare i capelli e gridar allo scandalo perché non è affatto quello che ha voluto Gesù Cristo e chi fa così lo sta tradendo gravemente.

 

Con tutta la comprensione per le difficoltà presenti e future, per le insidie, debolezze o tentazioni di cercare qualcosa di più sicuro, come quando ci si trova aggrappati a una zattera in mezzo all’oceano, sta di fatto che nessuno può arrogarsi il diritto, per nessun motivo, di abbandonare la Chiesa Cattolica e ancor meno, per i sacerdoti, di abbandonare per viltà il gregge affidatogli e ritirarsi a vita privata, tranne il caso di palese persecuzione che forse sta per arrivare e che, solo allora, ci permette di trovare eventuali rifugi per avere salva la vita, se Dio vuole, altrimenti offriamola già da subito al volere di Dio, purchè salviamo la cosa più importante al mondo che è la NOSTRA ANIMA.

 

In questo frangente di grave apostasia, resta comunque sempre valida la Messa tuttora in atto, celebrata dai nostri sacerdoti, per il fatto che, piaccia o no, i sacerdoti cattolici sono gli unici al mondo che, per volontà di Dio, nonostante le loro debolezze personali o la loro palese approvazione di Bergoglio come papa, hanno sempre e comunque il potere di portarci Gesù qui sulla terra realizzando quelle sue parole "coraggio! Io sono con voi tutti i giorni fino alla fine del mondo"

 

Nessuno deve sentirsi in dovere di abbandonare la chiesa cattolica perché sarebbe come se abbandonassimo il nostro Salvatore Gesù Cristo. Stiamo con la Santa Messa di sempre che è validissima, nonostante le “rugiade”, le parole modificate del Gloria e del Padre nostro, nonostante si nomini "una cum papa Francesco" (ciascuno in cuor suo può sempre unirsi in silenzio e umiltà a papa Benedetto come molti fanno) ma tutto questo non rende invalida la messa. Assolutamente. Ma se Gesù si è umiliato a tal punto da accettare di scendere nella Santa Ostia consacrata col suo vero Corpo anche se il sacerdote fosse il peggior peccatore, pensate che rinunci a questa sua volontà per il peccato o l’indegnità o l’eresia del Papa del momento nominato nel canone della Messa? Figuriamoci!

  Questo è quello che va blaterando don Minutella che per tutta risposta ha avuto la sua cappellina bruciata in modo strano. E gli conviene ravvedersi finché è in tempo, anche se afferma anche cose giuste, ma questo non basta. Restiamo con umiltà nella barca di Pietro che è guidata dall’unico papa vivente e silente che è Benedetto XVI per volontà di Dio. Non abbandoniamo questa barca per salire su pericolose scialuppe di salvataggio che andranno a sbattere contro gli scogli, e lasciamo che gli antipapa o gli eretici o gli anticristo o gli scomunicati vengano alla luce con chiarezza inconfutabile, come la zizzania nel grano. Al momento della mietitura saranno le schiere angeliche a separare la zizzania dal grano per buttarla nel fuoco dell’inferno, salvo sincero pentimento. Dovremmo invece pensare spesso a nostra sorella morte, sull’esempio di San Francesco e chiedere al Signore di essere sempre preparati a questo grande passaggio per non perdere la nostra anima nell’inferno, facendo magari scelte sbagliate, sia pure in buona fede.

 

CONDIZIONI PER LA VALIDITA’ DELLA SANTA MESSA.

Pertanto, la Messa diventerebbe invalida solo nel caso venisse modificata la formula della consacrazione o si usassero altri elementi al posto di pane e vino. O se un uomo non consacrato sacerdote col l’Ordine Sacro dal Vescovo pretendesse di dire Messa magari in forza del fatto che è diacono o dopo una semplice benedizione. Perché la Messa sia dichiarata invalida per il popolo (e sacrilega per il celebrante) bisogna che venga “manomessa” almeno una delle tre condizioni essenziali per avere il sacramento: la materia, la forma e il ministro.

            Per questo dobbiamo saper fare dei “distinguo” e se il diavolo ci mette la coda noi non possiamo buttare via tutto come eresia e privarci di uno dei sacramenti più sublimi che esistano sulla faccia della terra senza fondati e gravi motivi. Ci potrà essere più o meno devozione in certi Canoni eucaristici, più o meno preghiere consone al mistero che si celebra, che sono sempre legate anche alla fede del celebrante ecc. tuttavia se non vengono meno le tre condizioni elencate, la Messa rimane valida, per volontà di Dio e del Magistero perenne della Chiesa.

 

Dobbiamo aiutarci a non perdere la fede e conservare anche la vita, nel caso di persecuzione. Gesù confido in te. Sei tu Gesù l’unico mio Bene. Gesù pensaci tu.".                                                                  

                                             patrizia@patriziastella.com



 





Nessun commento:

Posta un commento