Ultimo
messaggio di mons. Viganò al mondo su come salvarci e nostra risposta.
Rev.mo
mons. Vigano'
La ringrazio a nome dei suoi
ammiratori per questi suoi accorati e frequenti appelli al fine di scuotere il
nostro torpore e vincere la nostra “ignoranza” di italiani dormienti davanti a
un pericolo gravissimo che ci sovrasta e del quale noi italiani forse non ci
rendiamo abbastanza conto.
Non si tratta di questo, Eccellenza,
perché non solo Lei ma molti altri laici esperti del settore ce lo stanno
ripetendo da mesi, certamente da oltre un anno ormai, e ne siamo pienamente
convinti tanto che la mobilitazione di protesta a livello nazionale che sta
emergendo con sempre maggior adesione penso sia una valida risposta del popolo
deciso a combattere per la difesa della propria libertà.
Detto questo, la verità è racchiusa
in questa frase: Tra il dire e il fare
c'è di mezzo il mare.
Cioè noi vorremmo partire in quarta
contro l’usurpatore e stiamo esaminando tutte le strategie possibili,
mobilitazioni, reazioni, convegni, schieramenti, anche in forza delle sue accorate
esortazioni, ma ci troviamo paralizzati come un cane che abbaia legato a una
catena (scusi il paragone) che oltre a correre freneticamente su e giù per
tutta la lunghezza della catena, altro non può fare, come se ci fosse una forza
preternaturale che lo trattiene e che solo una potenza superiore potrebbe
spezzare permettendo al povero cane isolato di raggiungere i suoi compagni
ugualmente legati per correre liberamente tutti insieme in difesa dei loro
diritti civili e religiosi.
E questa potenza superiore che attendiamo perché
spezzi la catena di questa assurda prigionia, rev. Mons. Viganò non proviene
dalle sue, sia pur giuste e motivate esortazioni, ma dalla superpotenza
soprannaturale della Santa Messa, Vetus o Novus Ordo che sia!! Quella Santa Messa che mai una volta, nonostante le
nostre varie richieste, noi abbiamo visto da Lei celebrare pubblicamente
soprattutto come riparazione, espiazione per i gravissimi peccati commessi da
noi e dalla falsa chiesa bergogliana da lei giustamente accusata perché si è
macchiata di peccati orrendi, soprattutto di idolatria e sacrilegio, a tal
punto che è impossibile non vederli, a meno di una ottusità invincibile e in
molti casi, anche colpevole davanti a Dio e agli uomini.
Lei sa benissimo che se le azioni
naturali per il raggiungimento della giustizia umana e divina, per quanto
giuste e meritorie, non sono accompagnate da una forza soprannaturale quale è
la Santa Messa cattolica, che chiama in causa direttamente l’onnipotenza di
Gesù Salvatore, nulla di nulla ci sarà possibile fare perché la catena non sarà
spezzata da belle esortazioni e nemmeno da eserciti schierati in battaglia, se non sono sostenuti dalle Sante Messe di riparazione e
supplica che tutto il popolo cristiano Le chiede di celebrare pubblicamente.
Attendiamo quindi con fiducia e
trepidazione questo suo prezioso intervento per il bene della nostra Italia e
di tutta la vera Chiesa cattolica che adesso è costretta a operare dalle
catacombe ma nella certezza che, come da frase profetica del nostro unico, vero
Papa Benedetto XVI, non letterale: la nostra vera Chiesa cattolica riemergerà
dalle catacombe, più piccola, povera, ma purificata da tutte le brutture che
l’hanno insozzata in questi non solo decenni, non certo dal Concilio Vaticano
II, ma da secoli di picconature continue e progressive sia da parte modernista
che da parte tradizionalista che ne hanno dilacerato tutto il Corpo Mistico.
Quella Chiesa di Gesù Cristo che nessun Prelato, nemmeno il Papa, può
trascinare da una parte o dall’altra a suo piacimento, perché è solo e
indiscutibilmente di GESU’ CRISTO e si potrà sollevare solo con la potenza
voluta da Gesù che è la Santa Messa cattolica, VETUS O NOVUS ORDO, davanti alla
quale ci inginocchiamo umilmente.
A nome dei fedeli cattolici
Patrizia
Stella - Verona
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