31 dicembre 2022 – 31 gennaio 2023
Carissimo
Santo Padre Papa Benedetto,
Sei stato
attaccato sempre da tutti, non dai soliti nemici del papato e della Chiesa, ma
soprattutto dagli amici di casa tua, dai tuoi figli sacerdoti, Vescovi,
Cardinali, fedeli laici di destra e di sinistra, sia da certi tradizionalisti
duri e superbi come demoni, che da progressisti per i quali eri solo un pastore
tedesco intransigente mentre eri tenerissimo, rispettosissimo e delicatissimo
con tutti, perfino nell’accettare l’umiliazione di vederti rifiutare la stretta
di mano dai tuoi più vicini collaboratori, gli indegni tuoi Vescovi tedeschi in
occasione di uno dei tuoi viaggi nella tua terra.
L’ignoranza
unita alla superbia e al disprezzo per l’altissima tua cultura in tutti gli
ambiti, soprattutto teologica, era tale in coloro che avrebbero dovuto
accoglierti come docente di alto livello nelle varie università, che hanno
preferito abbassarsi a livello dei peggiori barbari e chiuderti le porte in
faccia, forse perché temevano la tua altissima preparazione e non erano in
grado di competere col tuo livello culturale, umano, ascetico, altissimo sia
pure umilissimo.
E quando
quel miserabile tuo maggiordomo, indegno di starti vicino, ti ha voluto
sottrarre documenti importanti quasi per farti apparire agli occhi del mondo
come un povero demente o peggio (Dio mi perdoni), tu non ti sei accanito contro
di lui, ma lo hai perdonato come non avrebbe mai fatto neppure un padrone con
l’amministratore infedele che gli ha rovinato perfino la reputazione.
E che dire
del fatto tristissimo dello scisma di mons. Lefebvre che vogliono far passare
per santo? Quanta sofferenza ha provocato nel tuo cuore mentre eri Prefetto
della Congregazione per la Fede oltre che nel cuore di San Giovani Paolo
II. Entrambi gli avevate concesso
numerose udienze e aperture a tutte le sue arroganti pretese (come se la
situazione drammatica della chiesa dopo il Vaticano II fosse stata provocata da
voi due, Papa e Prefetto, e non dai peggiori nemici della chiesa, tra cui loro
stessi!) a tal punto da concedergli la piena approvazione della loro
“Fraternità S. Pio X”, con regolari sacerdoti, con la possibilità di celebrare
la loro tanto agognata Messa Vetus Ordo e istituendo perfino un’apposita
Commissione, la “Ecclesia Dei” per tenere sempre vivo e aperto un dialogo fraterno
con loro. Eppure quante spade hanno
trafitto il vostro cuore quando mons. Lefebvre, non contento di queste
concessioni straordinarie, avanzò la pretesa di ordinare quattro Vescovi del
loro gruppo.
Ho seguito
anch’io da vicino a quel tempo tutta questa triste vicenda, documentandomi su
tutto e partecipando al vostro dolore, soprattutto quando mons. Lefebvre
rifiutò caparbiamente di obbedire al suo legittimo Papa, Giovanni Paolo II che gli
intimò di non ordinare i quattro Vescovi perché i tempi non erano ancora maturi
e c’era il pericolo di uno scisma. E
quando Giovanni Paolo II, viste inutili le sue suppliche, pensò come ultimo
tentativo, di inviare te, carissimo Papa Benedetto, a supplicare Lefebvre per
l’ennesima volta di fermarsi e di accontentarsi delle concessioni avute dal
Papa, come farebbe un buon padre con il figlio arrogante e testardo, tu hai
accettato con umiltà eroica il suo ennesimo rifiuto mentre venivi accompagnato
alla porta con gesto di disprezzo per questa tua insistenza nei confronti delle
loro “nobili” e inderogabili decisioni.
Eppure,
nonostante tutti questi precedenti dolorosi che hanno costretto San Giovanni
Paolo II a comminare loro la scomunica, tu, una volta diventato successore del
Papa col nome di Benedetto XVI, non ti sei vendicato di questa genia di ribelli
senza cuore, anzi, sei andato loro incontro con infinito amore e comprensione,
togliendo loro la scomunica, invitandoli a riprendere il dialogo con la vera
Chiesa cattolica (essendo loro fuori della Chiesa!), e addirittura scrivendo
per loro un “Motu proprio” davvero straordinario che è il “Summorum Pontificum”
del 7 luglio 2007 con il quale hai dato libertà di poter celebrare il rito
antico anche pubblicamente.
Ebbene, come hanno reagito costoro a queste tue attenzioni davvero eroiche e piene di carità? Attraverso il successore di mons. Lefebvre, mons, Fallay, hanno preferito instaurare un dialogo con il falso papa Bergoglio, piuttosto che con te, caro papa Benedetto, ignorandoti completamente! A tal punto che i vari superiori che si sono succeduti fino ad ora hanno riconosciuto Bergoglio come vero Papa, nonostante la consapevolezza delle sue eresie, dimostrando per te sia in vita che in morte, solo freddezza e indifferenza, per non dire di peggio, perché accusarti da parte di molti di loro di modernismo significa cecità o malafede, a meno che non siano motivi pretestuosi per tacitare la loro coscienza intorbidita.
E nonostante
Bergoglio li abbia umiliati sempre di più al punto da voler eliminare
progressivamente la loro Messa antica con un altro “Motu proprio” in netto
contrasto con quello di Papa Benedetto, dal titolo “Traditionis custodes”,
costoro seguono imperterriti tutte le eresie del falso papa Bergoglio incuranti
delle terribili conseguenze che potrebbe avere la loro anima al momento di
presentarsi davanti al Giudizio di Dio.
Caro Papa
Benedetto, io ti ringrazio sinceramente di cuore anche a nome dei milioni di
cattolici che credono in te e che soffrono per quanto sta accadendo nella Chiesa
cattolica, e mentre mi faccio da portavoce di tutti coloro che ti hanno voluto
da sempre tanto bene, chiedo in ginocchio la tua benedizione dal Cielo su tutta
la nostra povera Chiesa martoriata e perseguitata, mentre supplico il Signore
che venga alla luce tutta la Verità, facendo risorgere al più presto quel
“piccolo resto fedele” per il bene delle anime e di tutta l’umanità.
In allegato offriamo un link con la raccolta di racconti inediti di persone che hanno avuto la possibilità di trascorrere minuti preziosi con un “uomo” straordinario che ha lasciato per sempre un segno indelebile nella Storia. https://youtu.be/ySvoZZgPGr0
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