“LA MADONNA RACCONTA” Confidenze della Vergine Maria ai suoi figli.
(il libro si può trovare presso la casa editrice Fede & Cultura, euro 15,00 pag. 204)
In occasione del mese di maggio dedicato alla Madonna, proponiamo la lettura di qualche brano di un libro speciale di don Ferdinando Rancan: “LA MADONNA RACCONTA”, libro che comunque vale per tutti i mesi dell'anno perchè la Madonna è sempre con noi e ci accompagna in tutte le vicende belle o brutte della nostra vita, se la invochiamo con fede.
Essendo un libro, diciamo pure, speciale, perchè è la Madonna stessa che parla di sè, della sua chiamata ad essere la Madre del Redentore, della sua vita a Nazareth con Giuseppe suo sposo e il piccolo Gesù che cresce e poi parte per la sua missione divina, del suo ruolo nella Chiesa e tra gli Apostoli dopo l'Ascensione di Gesù al cielo ecc. fino alla sua dipartita da questa terra al cielo in anima e corpo (Assunzione), abbiamo pensato di farlo precedere dalla Presentazione di Mons. Luigi Negri, Vescovo emerito di Ferrara, che aveva conosciuto personalmente l'autore e per il quale ha sempre nutrito molta ammirazione. Oltre che dalla Introduzione dell'autore che, nella sua umiltà, sente quasi il dovere di scusarsi per aver "osato" far parlare la Madonna al posto suo! Ma gli è venuto spontaneo, quasi una ispirazione che gli è sgorgata dal cuore, anche a seguito di una lettura assidua e meditata del Vangelo.
Presentazione da parte di mons. Luigi
Negri
Accompagno con poche ma intense osservazioni questo libro che mi si è rivelato, nel corso della lettura, come singolarmente straordinario nel senso di non riducibile a un’ordinarietà di esperienza e di discorso. La natura specifica di quest’opera è di contenere una serie di confidenze che la Madonna Santissima comunica a un’anima innamorata di Lei e della fede. Certamente l’immagine della Madonna è quella di colei che ha condiviso fino in fondo la vita del Signore in tutti i momenti della sua esistenza, ma significativamente l’attenzione è rivolta al periodo in cui — dalla Risurrezione all’Ascensione — ella ha rappresentato il punto di riferimento umanamente affettivo per gli apostoli e i discepoli, ovvero quella prima comunità ecclesiale che si è formata a Gerusalemme dopo la Risurrezione e che avrebbe avuto la sua inesorabile e obiettiva realtà nella Pentecoste.
Inizialmente ho provato un certo disagio,
avvertendo su di me la legittima domanda dei lettori: è davvero soprannaturale
la provenienza di queste confidenze? Oltre a verificare che in queste
confidenze non c’è altro se non il puro dogma cattolico, e mai una frase di
esagerazione o di esorbitanza, mi sono tranquillizzato — appunto perché non
tocca a me formulare un giudizio sulla natura di questa confidenza — quando ho
capito un aspetto che io reputo essenziale e che ritengo l’apporto più
significativo di questo libro: che sia una grande testimonianza di affezione
alla Madonna, a Cristo e alla vita della Chiesa.
La confidenza è come l’espressione di un rapporto straordinario
fra la Madonna e l’anima di questo sacerdote, dove si fa fatica a distinguere,
come avviene sempre nei rapporti intensi, l’oggetto della comunicazione della
Madonna e l’oggetto della comunicazione dell’anima.
In altre parole la chiave del libro è questa
confidenza reciproca che si presenta come un unico dialogo che fluisce nella
profondità di un rapporto personale senza nessuna particolare connotazione di
soprannaturalità, perché è lo stesso dialogo che il popolo cristiano ha avuto
per secoli con la Madre del Signore, fatto di invocazioni e di confidenza.
(…)
Così, allo stesso modo, coloro che sono coinvolti,
non sullo sfondo ma nel centro di questo dialogo — perché gli apostoli, i
discepoli e le donne fanno parte di questo dialogo fra la Madonna e l’anima
assetata di Lei — sono presenti ciascuno con la propria personalità, con le
proprie caratteristiche e sono oggetto da parte di Maria di incoraggiamento, di
sostegno e qualche volta di discretissimo rimprovero.
La comunità è fatta di persone vive che portano
dentro di essa ciascuno la propria personalità, senza riduzioni, senza
amplificazioni, senza indebite limitazioni. È una comunione in cui ciascuno
emerge e cresce nella sua obiettiva personalità.
L’insegnamento che ho ricevuto da queste pagine è
che vi sia rappresentata in maniera singolare l’esperienza della comunione
cristiana, che nasce dal riconoscimento di Cristo fra i discepoli e viene
rinnovata dopo la discesa dello Spirito Santo in modo assolutamente definitivo.
È l’immagine della Chiesa nella sua oggettività solenne o istituzionale, e
insieme nella sua tenerezza familiare.
Mi sembra che attraverso il dialogo fra il cuore di
Maria e il cuore di quest’anima appassionata di Lei sia significativamente
raccolta la verità dell’espressione “la Chiesa è la famiglia di Dio”.
Arcivescovo di Ferrara-Comacchio.
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Nel link qui sotto troviamo il video dell'intervista fatta all’autore il giorno della presentazione ufficiale del libro, maggio 2016, alla presenza del Vescovo di Verona, mons. Zenti, nel salone di Castelvecchio, a pochi mesi dal suo passaggio al cielo. Questo è stato il suo ultimo libro da vivo perché quello autobiografico “Storia di un somarello”, è uscito dopo la sua morte nel 2018.
Entrambi questi due ultimi libri sono stati completati nella parte finale non più attraverso lo scritto ma registrati su cassette audio (poi trasferiti su computer dalla sottoscritta) in quanto l'autore negli ultimi anni della sua vita era rimasto quasi completamente cieco.
INTRODUZIONE DELL’AUTORE
Tutto questo costituiva
per l’autore un ostacolo insormontabile e gli forniva un motivo più che valido per
non prendere in mano carta e penna, così da evitare il rischio di cadere su un
terreno scontato, su cose già dette mille volte, con tanta unzione e sapienza,
da santi e da teologi. Bastava quindi attingere all’immenso patrimonio di
dottrina e di pietà mariana che è a nostra disposizione nelle mani della
Chiesa.
Sennonché nella mente
dell’autore rimaneva, sia pure in sordina, il conflitto sulle decisioni da
prendere. Il rifiuto gli appariva un’ingratitudine verso Colei che fin dalla
tenera infanzia l’aveva custodito e protetto, mentre l’accettazione della
proposta, anche se nessuno avesse letto queste pagine, poteva diventare un
gesto d’amore personale verso Colei che gli aveva dato Gesù e gli aveva
insegnato ad amarlo.
Fu
a questo punto che affiorò nella mente dell’autore un’affermazione, attribuita
a San Bernardo, che dice: “De Maria numquam satis”, “Non si parla mai
abbastanza di Maria”. Questa
affermazione mise fine a ogni interiore incertezza e spinse l’autore ad aderire
pienamente alla proposta. Ma allora, che fare?
Forse ridire in modo nuovo le molte cose, o almeno le principali fra le
tante, scritte sulla Madonna lungo i secoli?
L’autore
si accinse a prendere in mano i testi mariani a cominciare dal primo millennio.
Davanti a migliaia di pagine che raccolgono le riflessioni profonde e
commoventi dei Padri e dei Dottori della Chiesa, e pensando poi alle altre
migliaia di pagine scritte nel secondo millennio, l’autore fu assalito dallo
scoraggiamento e dalla tentazione ancora più forte di abbandonare l’impresa.
Cosa poteva mai balbettare, lui, fra tutte quelle voci solenni che hanno fatto
risuonare nel tempo le glorie di Maria e le suppliche degli uomini?
Già!
gli uomini. Tutte quelle pagine contengono ciò che gli uomini hanno detto di
Maria. Uomini dotti e santi che hanno cercato di penetrare profondamente il
mistero della Vergine Madre, ma pur sempre uomini. E la Madonna? Avrà pur detto anche lei qualcosa agli
uomini! Non solo a qualcuno in qualche apparizione privata, il cui contenuto si
limita spesso alla materna esortazione alla penitenza, alla conversione e alla
preghiera per i peccatori, ma una parola di sé, una qualche confidenza di ciò
che lei ha vissuto ed è passato nel suo cuore l’avrà pure compiuta la Vergine
Santa!
Questo pensiero, che in
fondo rivela un desiderio nascosto nel cuore di ciascuno di noi, trova
riscontro in una preghiera che San Giovanni Paolo II rivolge alla Madonna di
Loreto. Così egli si esprime: Maria,
Madre del sì, tu hai ascoltato Gesù, conosci il timbro della sua voce e il
battito del suo cuore. Ebbene… parlaci
di Lui, raccontaci il tuo cammino per seguirlo nella via della fede. Maria, che
a Nazareth hai abitato con Gesù, imprimi nella nostra vita i tuoi sentimenti,
la tua docilità, il tuo silenzio che ascolta… Maria, parlaci di Gesù, perché la
freschezza della nostra fede brilli ai nostri occhi e scaldi il cuore di chi ci
incontra…
Ora,
il luogo ovvio dove cercare eventuali confidenze di Maria dovrebbe essere
naturalmente il Vangelo. Agli Apostoli e ai primi discepoli la Madonna avrà
certamente raccontato molte cose. Ma proprio lì, nel Vangelo, scopriamo che
Maria è la donna del silenzio. Si sa che
per una donna il silenzio rasenta l’eroismo, ma qui il silenzio di Maria non
rappresenta semplicemente il dominio sulla propria femminilità, ma
l’atteggiamento tutto soprannaturale di chi custodisce nel cuore, avendolo
servito fedelmente, il disegno di Dio che opera silenziosamente ma
efficacemente per la salvezza dell’umanità.
Tuttavia,
il Vangelo riporta alcune espressioni della Madonna che, pur essendo
pochissime, sono però preziose perché fanno riferimento a interventi
fondamentali di Dio nella vita di Maria. Innanzitutto l’incontro con l’Angelo,
quando la Madonna si dichiara la “serva del Signore”, e fa un riferimento a
Giuseppe per dire che non l’avrebbe mai “conosciuto”; l’incontro poi con
Elisabetta, quando esplode nel Cantico di lode al Signore perché ha guardato
all’umiltà di questa sua serva per compiere in lei cose grandi; infine in due
circostanze Santa Maria si rivolge direttamente a Dio: una nel tempio a
Gerusalemme alla ricerca di Gesù, per chiedergli quale significato avesse il
suo comportamento umanamente ingiustificabile, l’altro a Cana per chiedergli di
dare un segno della sua identità messianica che confermasse nella fede i suoi
primi discepoli.
Queste
espressioni della Madonna sono importanti perché riferiscono verità
fondamentali della nostra fede, ma lasciano ancora avvolto nel mistero il mondo
interiore della Madonna. A questo punto il nostro desiderio di ascoltarla
sarebbe rimasto inappagato, se l’evangelista San Luca, colui che raccolse le
più intime confidenze di Maria, non ci avesse suggerito una strada ricordandoci
che Maria conservava tutte queste cose
meditandole nel suo cuore.
Ecco
il luogo dove possiamo ascoltare la voce di Maria, le sue confidenze, il
racconto delle sue emozioni e della sua esperienza interiore nel vivere accanto
a Gesù. Gli uomini hanno parlato molto di lei, vorremmo ora che fosse lei a
parlare di sé agli uomini, a raccontare la sua vita e, vincendo quel pudore
materno che ha tenuto sigillate tante cose nel suo cuore, partecipasse ai suoi
figli i suoi sentimenti e le vicende che hanno forgiato il suo mondo interiore
così squisitamente umano e così profondamente divino.
Occorre
dunque entrare nel cuore di Maria. Ora, se è vero che solo una madre può capire
un’altra madre, è vero anche che entrare nel cuore di una madre può farlo solo
un bambino. Per lui, infatti, nessuna madre ha segreti. L’autore quindi, non ha
avuto alternative; ancora una volta ha dovuto farsi bambino e bussare. Una
madre non può chiudere il cuore alla propria creatura. E così, con sforzo, è
riuscito ad accoccolarsi davanti a Maria e ascoltare in silenzio le sue
confidenze.
Quando una
madre racconta, i ricordi, i pensieri e i sentimenti che hanno accompagnato le
esperienze della sua vita, nell’uscire dalle sue labbra diventano consigli,
raccomandazioni, esortazioni per i propri figli. Anche Maria, che è donna e
madre, quando racconta, lo fa per noi, perché impariamo a comportarci da buoni
figli di Dio, a imitazione del suo figlio Gesù.
D’altra
parte è inevitabile e giusto che le meraviglie compiute in lei da Colui che è
onnipotente e santo suscitino in tutti noi una filiale curiosità, perché tanta
ricchezza di grazia che è nel suo cuore materno e che un giorno contempleremo
nella gloria del Cielo ci possa allietare, confortare e sostenere fin d’ora, nelle
fatiche del nostro viaggio sulla terra.
L’autore
si rende perfettamente conto che la pretesa di entrare nel cuore di Santa Maria
e ascoltare le sue confidenze può apparire una presunzione eccessiva e un po’
strana, ma il desiderio di conoscere e di ascoltare i battiti del suo cuore
dolcissimo ha prevalso. Sono battiti che diventano parole dell’amore materno
verso i suoi figli.
Tuttavia,
pur cercando di restare bambino, sforzandosi di ricuperare la semplicità
dell’innocenza, non sempre ha saputo prescindere dalla sua deformazione
professionale di uomo adulto: un po’ teologo, un po’ esegeta, un po’ pastore
d’anime, e così le confidenze materne di Maria potrebbero aver subito qualche
interferenza.
L’autore
ne ha chiesto scusa alla Madonna che gli ha risposto – così immagina – con un
sorriso, e chiede scusa anche all’eventuale lettore che – così spera – gli risponderà
anche lui con un benevolo sorriso.
ATTENZIONE:
IL DIRETTORE DI FEDE E CULTURA, PROF. GIOVANNI ZENONE CHE HA PUBBLICATO QUESTO LIBRO PARTICOLARE PERCHE' L'AUTORE FA PARLARE LA MADONNA COME INTERPRETE PRINCIPALE E PROTAGONISTA DIRETTA DELLE VICENDE DELLA SACRA FAMIGLIA, HA PENSATO DI OFFRIRE UNA PANORAMICA GENERALE DEL LIBRO COMPLETANDO I VARI BRANI DA UN SUO COMMENTO-VIDEO, IL TUTTO RACCOLTO IN UN LINK.
https://www.youtube.com/playlist?list=PL8Cx3wvDiu1M5GWduaRNaUOIX70AOtcmf
Da tenere presente che è un lavoro ancora in esecuzione. A mano a mano che verranno completati i nuovi video, saranno inseriti automaticamente dentro il link in aggiunta a quelli già esistenti, fino a completamento del lavoro.
Buona visione e buona lettura che possa ritemprare lo spirito e le forze psico-fisiche in mezzo a un bombardare solo di notizie brutte e negative che ci arrivano da tutte le parti. La Madonna è la bellezza e la gioia per eccellenza, per cui godiamoci questa consolazione interiore e trasmettiamola anche ad altri.
Patrizia
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