martedì 29 ottobre 2024

LETTERA APERTA AL VESCOVO DI VERONA MONS. POMPILI

                                                    Verona, 30 ottobre 2024.

  Eccellenza,

    Scrivo a nome di molti fedeli veronesi, per manifestarle il nostro disappunto riguardo la sua presenza alla manifestazione organizzata per omaggiare il ragazzo africano armato di coltello e ucciso involontariamente dal poliziotto, come dicono le testimonianze, per legittima difesa.

 A parte il fatto che schierarsi da una parte o dall’altra davanti a situazioni così complesse e drammatiche è più da politici e da legali che da Vescovi della Chiesa cattolica, ma in questo e in altre simili situazioni che sembrano ormai essere all’ordine del giorno a motivo della presenza di molti stranieri clandestini armati e minacciosi fino ad uccidere persone inermi e indifese, prudenza e giustizia vogliono che un sacerdote si mantenga “super partes” e inviti alla preghiera per entrambe le parti, indistintamente, a maggior ragione se si pensa che anche il poliziotto in questione se la sta passando molto male poveretto, perché, al di là del fatto che non ha mai usato la pistola in precedenza, sappiamo purtroppo quanto sia inflessibile la nostra legge soprattutto contro quei poveri italiani che, sia pure per legittima difesa, osano ammazzare o ferire o cacciare di casa il malvivente di turno, al quale spettano tutti i diritti, perfino di costituirsi parte civile e chiedere il risarcimento danno per essere entrato in casa altrui abusivamente e non aver potuto rubare nulla!

 Alla fine il poliziotto, in questo caso specifico, ha fatto il suo dovere anche in difesa delle persone della zona perchè l’uomo armato di coltello stava spaccando vetrine, auto e minacciando i passanti, e quando è arrivato a pochi metri dal poliziotto col coltello davanti alla faccia, questo non ha potuto fare altro che difendersi altrimenti sarebbe morto lui. E dare la vita, come purtroppo accade ormai per molti poliziotti, per quel miserabile stipendio mensile di 1300 euro circa, è assurdo, ma è addirittura abominevole ricevere il danno e anche le beffe da certe autorità costituite.

 

D’altra parte come il medico ha il diritto di usare il bisturi in caso di necessità, anche il poliziotto, per dovere professionale, ha il diritto di usare la sua arma per difendere sé stesso e le persone in pericolo e per questo gli è stata assegnata ufficialmente una pistola, e non una stola.

     Eccellenza, ci permetta di dirle che questo suo gesto ha gettato nello sconforto quasi tutti i suoi fedeli della diocesi di Verona, anche i suoi cosiddetti “fans” come la sottoscritta perché non abbiamo visto da lei quel minimo gesto di carità e comprensione anche verso il povero poliziotto penalizzato da una legge iniqua per aver fatto il suo dovere, ma è andato ad omaggiare un ragazzo che, con tutta la comprensione per la sua morte, però se l’è andata a cercare, e oltretutto pare che non sia stato un esempio di virtù perché ha passato una vita da delinquente, e a nulla serve coprire sempre i delinquenti di varie categorie con la solita motivazione psicologica ormai trita e ritrita “Poveretto! Ha avuto una vita d’infanzia con molti disagi a motivo della famiglia o degli amici, o degli eventi avversi ecc.”, perché, così facendo, non educhiamo i ragazzi a reagire davanti alle difficoltà spronandoli a vivere le virtù, ma li coccoliamo affinché restino nel loro mondo di perversione senza pensare che tutto questo si ritorcerà prima o poi anche contro di noi perché questa nostra società ormai sommersa di clandestini senza patria, né famiglia, né morale, voluta dai poteri forti per annientare la nostra civiltà cristiana attraverso le disgrazie altrui, fra non molto esploderà in tutta la sua violenza e allora…si salvi chi può, a iniziare dai preti, purtroppo.

     Questo era nostro dovere esprimerle, Eccellenza, mentre chiediamo la Sua benedizione e invochiamo il Signore affinché illumini le nostre menti e i nostri cuori con la Luce dello Spirito Santo in questo mondo di tenebre.

                                     In fede

                                                                       Patrizia Stella

                                                                                             

 

giovedì 24 ottobre 2024

LETTERA APERTA ALL'EGREGIO DOTT. ANDREA CIONCI

 Egregio dott. Cionci,

 per favore la supplichiamo in tanti: NON SI FACCIA ODIARE A MOTIVO DELLA QUESTIONE ORMAI MANIACALE DELL’UNA CUM!”!

 Dobbiamo pensare che il 99,7 per cento della popolazione cattolica nel mondo celebra la Messa nominando il Papa Francesco, ma senza dire “In Comunione col Papa” bensì “IN UNIONE COL PAPA TIZIO…” perché la vera e sola Comunione si celebra con Gesù Cristo e con nessun altro.  Sono da buttare all’inferno secondo lei tutti i cattolici, perché quasi tutti i sacerdoti sono obbligati a pronunciare il nome del falso Papa?  Se neppure un cardinale ha il coraggio di obiettare, cosa possono fare i semplici sacerdoti? Come dice Padre Fare’ non tutti hanno il coraggio di esporsi e lui li capisce e Gesù ancora di più perché nessun cardinale o Vescovo li sostiene e loro temono di perdere la loro vocazione per strada se vengono allontanati dal sacerdozio per questo assurdo motivo e hanno ragione. Gesù non è fanatico e duro come noi, per fortuna.

 

Sappia che durante queste Messe secondo lei invalide o illecite, sono avvenuti anche dei miracoli eucaristici, uno dei quali in Polonia (Ostia che sanguina) e in una città del Sudamerica che non ricordo per lo stesso motivo miracoloso dove l’immagine di Gesù sanguinante si era impressa nella Particola grande dopo la consacrazione. E’ ora di smetterla se non vuole fare la fine di don Minutella che ha allontanato dalla Messa e dai Sacramenti, vale a dire dalla vera Chiesa migliaia di fedeli che adesso brancolano nel buio perché non è facile trovare un prete che dica la Messa secondo il suo assurdo desiderio, se non in clandestinità.

 

Oltretutto lei si sta tirando la zappa sui piedi e molti non la seguiranno più se continua a insistere in questa maniera perché LEI E’ INCOERENTE in quanto, mentre da un lato continua a sbandierare la sua laicità, la sua estraneità sulle questioni puramente ecclesiastiche e dottrinali per mantenersi (giustamente!) su una linea rigorosa e scientifica  di cultura traendo le sue conclusioni solo studiando i documenti soprattutto dal punto di vista legale, in particolare la “Declaratio” di Papa Benedetto, dall’altro lato si vuole intromettere con una insistenza davvero sproporzionata e perfino antipatica, nel condannare la Messa celebrata nominando Papa Francesco. Ma ne è così sicuro? E allora tutte le Messe celebrate nei secoli precedenti dai 40 antipapi accertati erano tutte invalide?  E credete che il nostro santo martire Papa Benedetto avrebbe permesso col suo silenzio che si celebrassero per oltre 10 anni Messe invalide nel mondo intero a motivo del nome del Papa? Lui sapeva benissimo che il vero Papa era uno solo ed era Lui!!   Eppure mai ha osato incitare i fedeli a disertare la Messa in quanto celebrata “in unione” e non in comunione con papa Francesco! MAI!!!

 Se adesso vuole continuare a fare la guerra anche all’eroico PADRE GIORGIO MARIA FARE’ per questo assurdo motivo, sappia che la sta perdendo su tutti i fronti, si troverà completamente solo e avrà fallito in pieno tutto il suo encomiabile lavoro che io ho sempre apprezzato perché se lei sbandiera il documento di Giovanni Paolo II, esistono molti altri documenti, oltre alla tradizione orale della Chiesa, oltre al buon senso, oltre al parere di teologi affidabili, che la contraddicono in pieno.  Rimanga per favore nel suo campo specifico da lei sempre ostentato quando gli fa comodo! che è quello del giornalista di inchiesta che gli fa onore a iniziare dalla sottoscritta che la segue e la stima molto, tranne quando esce dal suo operato per pretendere di fare il teologo o il catechista o il canonista. Rischia di diventare odioso perché questo non è di sua competenza.

 Con immutata stima la ringrazio di tutto e le auguro di riflettere molto seriamente chiedendo luce allo Spirito Santo perchè il diavolo rischia di rovinare tutto il suo prezioso lavoro entrando da questa piccola ma importante fessura.  Bisogna lasciar perdere, non parlarne più, non fare più crociate né battaglie assurde che dividono le persone facendo il gioco del diavolo.

                                                                        Patrizia Stella - Verona

                         

LE MANI DEL SACERDOTE INDEGNO

 Dalla rubrica di Maurizio Blondet 23 ottobre 2024

 

Aprire il link per leggere lo scritto di Santa Teresa D’Avila in merito al sacerdote indegno che celebra la Messa.

https://www.maurizioblondet.it/le-mani-del-sacerdote-indegno/

 

Cari amici, se Gesù ha deciso di scendere nella santa Particola durante la Santa Messa nonostante la presenza indegna del sacerdote celebrante, credete che si arresti per il fatto di pronunciare il nome di un Papa indegno o antipapa che sia? La Messa cattolica è Cristo stesso.

 

Per renderla invalida bisogna omettere una delle tre condizioni previste dalla dottrina cattolica perenne: MATERIA (pane di frumento e vino d’uva) FORMA (le Parole della consacrazione pronunciate da Gesù nell’ultima Cena che non possono essere modificate) e MINISTRO (cioè il sacerdote celebrante regolarmente ordinato dal Vescovo). Una quarta condizione che però non è chiaramente visibile ai fedeli presenti come le altre indicate è l’intenzione del sacerdote di fare ciò che fa la Chiesa.

 

Tutte le altre modifiche di preghiere che possono piacere o meno e che sono diverse a seconda dei Canoni della Liturgia, non rendono invalida la Messa, assolutamente!

 

Non perdete la Messa e gli altri Sacramenti finché viene celebrata regolarmente Novus o Vetero Ordo perché è l’unico e ultimo baluardo che ci resta contro l’avanzata delle legioni diaboliche nell’attesa che lo stesso Gesù Cristo attraverso eventi che Lui permetterà, venga a fare definitiva chiarezza e pulizia necessaria dentro la sua Chiesa martoriata.

 

 

 

mercoledì 16 ottobre 2024

OMELIA DEL REV. TEOLOGO GIORGIO MARIA FARE' SUL PAPA VERO O FALSO

 LINK DELL’OMELIA PRONUNCIATA DAL REV. TEOLOGO GIORGIO MARIA FARE'

SULLE MOTIVAZIONI PER CUI BERGOGLIO NON E' PAPA

Titolo:  non consegnerò il leone
https://youtu.be/BRk9q2we84k?si=EP1BgS5rRiaytng6

 

Sintesi dell'omelia su Bergoglio del Rev. Giorgio Maria Fare'.

https://youtu.be/uI_fM3BntDY


 Anche se l’omelia intera è lunga, circa un’ora e mezza, consiglio caldamente di ascoltarla con molta attenzione perché siamo chiamati a conoscere la realtà delle prove che la Chiesa cattolica sta attraversando, anzi siamo obbligati in coscienza a prendere decisioni fondamentali su un argomento basilare per la nostra vita presente e futura.

Di questo argomento gravissimo hanno comunque parlato profezie approvate dal Magistero della Chiesa quali Fatima e La Salette, oltre che il Catechismo della Chiesa Cattolica al n. 675, argomento fortemente vincolante per la nostra coscienza e per il nostro destino di eternità perché si tratta della battaglia decisiva tra il potere delle tenebre e quello della Luce che non può lasciarci indifferenti.

                                                Patriziastella.com

lunedì 14 ottobre 2024

BERGOGLIO E LE VARIE RELIGIONI.

 Ha destato scandalo più che stupore (al quale siamo già abituati da tempo) uno degli ultimi discorsi di Bergoglio quando ha affermato che tutte le religioni sono uguali, perché portano tutte a Dio. Infatti, secondo lui, non ci deve essere una specie di competizione fra i vari credenti (uso parole non letterali ma come le ricordo dopo averle ascoltate dalla sua voce) nell’affermare ad esempio che: il mio Dio è più grande del tuo, perché sarebbe una specie di competizione assurda e anche divisoria tra di noi. Invece, continua Bergoglio, dobbiamo ritenerci tutti fratelli di un solo Dio che ci ama attraverso le varie religioni che conducono tutte a lui.  In queste affermazioni mai ha nominato Gesù Cristo, come quando ha impartito una specie di benedizione “universale” a un gruppo di persone di varie religioni durante le sue visite all’estero, vale a dire che ha benedetto senza benedire, cioè senza un Segno di Croce e ancor meno senza nominare il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo, per cui non si potrebbe neppure parlare di benedizione se non di semplice augurio di prosperità, alla stregua dei laici o degli atei, fatto assai grave in piena contraddizione con la figura di un “Capo” della Chiesa cattolica, Papa vero o presunto.

 

Queste affermazioni sono in netto contrasto sia con l’insegnamento di Gesù Cristo, sia con la dottrina perenne della Chiesa sin dai tempi dei primi Apostoli e poi dei Padri della Chiesa, dei vari Papi, catechismi ecc.  Lo esprime molto categoricamente don Ferdinando Rancan, sacerdote veronese in concetto di santità nel suo bellissimo libro “In quella casa c’ero anch’io” con queste testuali parole “Le religioni fanno da piedistallo a colui che è il padre della menzogna”.   Infatti, se un Dio vale l’altro, vana risulterebbe la figura di Gesù Cristo, la sua Incarnazione, Morte e Risurrezione, e assurda sarebbe la stessa nostra salvezza eterna, compresa la resurrezione della carne al giudizio Universale, alla quale non pensiamo mai e invece dovremmo ricordarci che i nostri 80 o 100 anni di vita su questa terra sono solo “la prova” che ci concede il Signore per guadagnarci il nostro destino di eternità, perché quello dura per sempre e se falliamo in questo, abbiamo fallito tutto. Gesù Cristo infatti ha sempre dichiarato pubblicamente che per i reprobi esiste il fuoco eterno dell’inferno e questa non è una fiaba per spaventarci e indurci a fare i “bambini buoni e bravi” ma fa parte delle nostre fondamentali Verità di Fede, i cosiddetti Novissimi “Morte, Giudizio, Inferno, Paradiso”. Tutto questo comunque non ci autorizza a giudicare gli altri di altre religioni, se si salvano o meno, perché questo giudizio spetta solo a Dio il quale guarda essenzialmente al cuore, alla rettitudine con cui si vive e si agisce nel proprio contesto storico e logistico, e per fortuna non chiede il nostro illustre parere.

 

Ma allora come si fa ad avvicinare i non cristiani alla nostra bella ma impegnativa fede cattolica? Non certo ingannandoli con delle falsità dottrinali e teologiche, ma neppure con le guerre di religione che di solito sono pretesti umani per giustificare motivazioni politiche o interessi di parte. Come hanno fatto i primi cristiani a far conoscere Gesù Cristo se non proclamandolo con coraggio davanti a tutti anche a costo della propria vita? Non l’hanno certo messo sullo stesso piano delle divinità pagane del tempo pur di andare d’amore e d’accordo con tutti, ma partendo da cose concrete, sono arrivate a parlare di realtà sublimi ed eterne che riguardano proprio tutti, cioè l’umanità intera passata, presente e futura, perché fa parte del disegno di Dio Creatore. Nessun mortale può sfuggire a questo destino di eternità voluto e decretato da Dio fin dalla creazione del mondo.

 

FIDES ET RATIO. Ma non basta conoscere la religione con i suoi riti, tradizioni, preghiere ecc. per convertire il cuore dell’uomo perché assieme alla doverosa conoscenza intellettuale della dottrina, è altrettanto necessaria la FEDE, cioè quella Virtù che conferisce una grazia speciale mediante la quale la mente e il cuore vengono illuminati dallo Spirito Santo per penetrare le verità di fede a tal punto da farle proprie e amarle come facenti parte della propria vita tanto che piuttosto di rinnegarle, si preferisce essere denigrati, umiliati, derisi, perseguitati e perfino uccisi. Ecco la numerosa schiera di santi e di martiri che hanno preferito sopportare tutte queste persecuzioni piuttosto che venire meno alla loro Fede cioè al loro Amore per Gesù Cristo, l’unico che dà senso alla nostra esistenza su queste terra e in Cielo.

D’altra parte ci ha avvisato lo stesso Gesù Cristo che il cristiano è destinato ad essere “segno di contraddizione” e a subire incomprensioni e persecuzioni per amor suo fino alla morte se vuole essere fedele.  Bellissima è quella enciclica di Giovanni Paolo II scritta assieme al suo uomo di fiducia card. Ratzinger a quei tempi, “Fides et ratio” dove si spiega in modo semplice e chiaro che sono necessarie entrambe le condizioni per arrivare alla conoscenza e all’amore di Dio, cioè la FEDE E LA RAGIONE. Perché una fede astratta, generica, evanescente, su misura personale, senza dottrine chiare, senza dogmi sicuri, senza autorità che garantiscano la verità, non è fede cristiana ma fideismo che porta poi alla negazione di tutto per credere alle favole del New age. Mentre la fede cristiana si fonda sulla realtà di una Persona vero Dio e vero Uomo venuto a dare la vita per far conoscere la Verità che è Gesù Cristo e portarci alla salvezza eterna.

 

Riportiamo dagli Atti degli Apostoli il capitolo 4:10-12

Dovendo giustificare davanti ai sacerdoti e al Sinedrio il miracolo della guarigione di uno storpio e di altri fatti miracolosi, Pietro proclamò con coraggio queste affermazioni: “Sia noto a tutti voi e a tutto il popolo d'Israele che questo è stato fatto nel nome di Gesù Cristo, il Nazareno, che voi [ebrei] avete crocifisso, e che Dio ha risuscitato dai morti; è per la sua virtù che quest'uomo compare guarito in presenza vostra.

11 Egli è "la pietra che è stata da voi costruttori rifiutata, ed è divenuta la pietra angolare".

12 In nessun altro vi è la salvezza; perché non vi è sotto il cielo nessun altro nome che sia stato dato agli uomini, per mezzo del quale noi dobbiamo essere salvati”.

 

Chi ci da questa forza per difendere non una religione o dottrina spesso arida, ma una “Persona viva” che è Dio in terra se non lo stesso Dio? Il quale promette felicità anche su questa terra se crediamo in Lui ma soprattutto la Vita Eterna dopo la morte in Comunione con Lui e con i nostri cari se avremo fede in Lui e nel suo Amore di Padre buono. Che interesse abbiamo nel rifiutarlo?

 

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