domenica 16 febbraio 2025

LA NASCITA MIRACOLOSA DI GESU' BAMBINO DAL GREMBO DI MARIA VERGINE.

 

Cari amici,

            come da promessa, invio il brano del capitolo tratto dal libro “LA MADONNA RACCONTA” ed. Fede & Cultura, di don Ferdinando Rancan riguardante la miracolosa e misteriosa nascita di Gesù Bambino dal grembo di Maria Vergine, libro davvero unico e consigliabile a tutti per la sua profondità e chiarezza, che molti ritengono “ispirato” all’autore dalla Madonna stessa, nonostante egli continuasse ad affermare con umiltà, che questo suo libro, come altri, era frutto di un’assidua meditazione del Vangelo e della vita di Maria Santissima offerta anche da molti mistici e santi.

 

Questo suo libro, però, si deve notare bene, è diverso da tutti gli altri, perché qui è la Madonna stessa che parla, che descrive, che si muove, che da spiegazioni, che apre il suo cuore ai suoi figli ecc. come se fosse lei stessa a raccontare la sua vita (dal titolo appunto “La Madonna racconta”) e per questo viene considerato da molti lettori, un libro “ispirato”, e comunque in piena fedeltà con il Vangelo e la Tradizione della Chiesa, a maggior ragione perché confermato dall’imprimatur di S. Ecc.za il compianto mons. Luigi Negri che ne ha curato la presentazione.

 

Come infatti appare dal brano qui sotto allegato, sembra che l’autore, cioè la Madonna stessa che parla, consapevole di essere rimasta incinta in modo miracoloso e misterioso agli occhi umani, non si stupisse più di tanto nel trovarsi il Bambino Gesù tra le sue braccia, “uscito” diciamo miracolosamente dal suo grembo senza intaccare la sua verginità e i tessuti interni. Così come avvenne per il lenzuolo della Sindone che non venne affatto lacerato dall’uscita del corpo risuscitato di Gesù ma lo oltrepassò, come fa un raggio di luce attraverso un cristallo.

 

Spiegazione scientifica? Le ultime scoperte sempre più sofisticate sul lenzuolo della Sindone, lo confermano, tuttavia dobbiamo ricordare che Gesù è il Signore, è il nostro Dio Onnipotente fatto Uomo per noi, il quale può compiere tutti i miracoli e le meraviglie che vuole, anche incomprensibili all’intelletto umano (cosa c’è di più strepitoso dell’Universo con le sue Galassie?). Ciononostante Egli ha un tale grande rispetto per la nostra povera natura e mente umana, che sembra voglia compiere miracoli che prima o poi, vengono confermati anche dalla ricerca scientifica, quasi per volerci dare le prove anche tangibili della Sua maestà divina e indurci ad adorarlo non solo col cuore (Fides) ma anche con la mente, (Ratio). Come da meravigliosa enciclica di San Giovanni Paolo II “Fides et Ratio” che tutti dovremmo aver letto almeno una volta nella vita.

 

È NATO PER NOI UN BAMBINO

Dal libro “La Madonna Racconta”

di don Ferdinando Rancan

 

Quella sera Giuseppe non riusciva a nascondere la sua preoccupazione; per un momento lo vidi anche avvilito e amareggiato. Non erano da lui questi atteggiamenti, mai lo vidi così seriamente pensoso, quasi paralizzato dal dubbio e dall’incertezza davanti a una situazione difficile. Certamente quella sera pesava molto su di lui la stanchezza: aveva camminato tutto il giorno di casa in casa per reperire un alloggio, anche piccolo ma discreto e con un minimo di confort per la nascita del Bambino, ma inutilmente.

            Giorni prima, andando a deporre la sua iscrizione davanti al pubblico funzionario in ordine al censimento, si era guardato attorno, si era informato, aveva chiesto a conoscenti e a qualche lontano parente senza alcuna risposta, aveva perfino pensato di affittare una tenda ma non riuscì a trovare una soluzione al nostro problema. D’altra parte i sintomi del parto erano ormai evidenti e tutto poteva accadere da un momento all’altro.

            Fu allora che lo vidi entrare in un profondo raccoglimento: si sedette, appoggiando i gomiti sulle ginocchia, la fronte sulle dita incrociate, gli occhi socchiusi come se proteggessero i moti dell’animo, e un silenzio interiore, irraggiungibile dal chiasso e dal confuso vociare del caravanserraglio, proteggeva la sua preghiera che certamente fluiva dal suo cuore e che io percepivo per averlo sperimentato tante volte, vivendo accanto a lui. Sentivo infatti che il Signore lo stava ascoltando e lo stava illuminando.

            Lasciò infatti passare alcuni minuti, poi si alzò con decisione, mi guardò col volto rilassato e sereno, mi passò una carezza sul capo e aiutandomi ad alzarmi: “Su – disse –dobbiamo andarcene di qui”. La nascita del nostro Bambino non poteva avvenire lì, in mezzo alla confusione, alla sporcizia, al disordine di un caravanserraglio, sotto gli sguardi incuriositi di estranei che non avrebbero capito quale significato poteva avere quella nascita e chi era quel Bambino che veniva alla luce in quel modo così singolare. Meglio un rifugio naturale, lontano dall’indifferenza e dalla vana curiosità della gente, protetti dai nostri angeli e custoditi dalla provvidenza del cielo.

D’altra parte, alla luce di quella preghiera, Giuseppe e io avevamo maturato la convinzione che non furono tanto gli uomini a chiuderci la porta in faccia quanto piuttosto una precisa volontà di Dio che, come sempre, conduceva gli avvenimenti a modo suo. Come infatti nessuno sapeva né poteva sapere come Gesù era sbocciato nel mio grembo, così nessuno doveva assistere alla sua nascita, perché quel parto era un segreto di Dio, della sua onnipotenza, e solo il cielo e gli Angeli potevano esserne testimoni.

            Giuseppe, dunque, raccolte le poche cose che avevamo portato con noi, (non mancarono i panni e le fasce che sarebbero servite all’occorrenza) sellò il nostro asinello e senza dilungarsi in saluti e spiegazioni, ci accomiatammo dalle persone e lasciammo il caravanserraglio. Dovevamo approfittare degli ultimi raggi del sole per trovare ancora una soluzione idonea alle necessità di quel momento.  Ancora una volta l’intuito di Giuseppe – e sicuramente l’aiuto dei nostri Angeli – ebbe un provvidenziale successo: prendemmo il declivio che da fuori Betlemme porta alla strada per Ebrom, ed ecco, lì, sotto una cengia, una grotta ampia e sicura che sembrava fatta proprio per noi. 

Giuseppe mi fece attendere un po’ lì fuori, aiutandomi a sedere su una sporgenza della roccia coperta di morbido muschio, mentre lui si accingeva, con un rastrello trovato lì dentro e una scopa di rami secchi allestita alla buona, a ripulire alla meno peggio l’abitacolo. All’improvviso il fruscio della scopa venne interrotto da un forte muggito proveniente dal fondo buio della grotta. Giuseppe prese la lanterna, si avvicinò, e vide un placido bue, comodamente sdraiato, che ci voleva dare, a modo suo, il benvenuto. Collocammo lì accanto anche il nostro asinello mentre Giuseppe si affrettò a preparare con del fieno fresco e profumato trovato in un angolo della grotta, sul quale aveva steso il suo mantello, una specie di lettuccio sul quale mi adagiai con evidente sollievo.  Anche Giuseppe, alla fine, stanco, ma soddisfatto dell’abitacolo ben ripulito e intiepidito dal calore dell’animale, si riposò lì accanto e si addormentò.

Proprio lì, nel cuore della notte, ci fu dato Gesù.

 

            Figlio mio e figlia mia, chi mai potrà dirvi, e io stessa come potrei descrivervi quello che accadde in quella notte? Nel silenzio di tutto il creato quella grotta mi apparve come il centro dell’universo. Avevo sentito il Bambino sussultare nel mio ventre e poi, all’improvviso, non so come, me lo vidi tra le braccia, nudo ma pulito e profumato, come se fosse uscito da un bocciolo di rosa. Lo accarezzai e lo strinsi fra le mani che tremavano di commozione, quasi per assicurarmi che era vero. Era proprio un Bambino, in carne ed ossa, morbido come un batuffolo. Giuseppe avvicinò la lanterna per illuminarlo da vicino: ci fermammo a contemplarlo in silenzio, con gli occhi lucidi e il cuore che batteva forte. Non trovammo parole, ma i nostri sguardi che si incontrarono pieni di stupore e di meraviglia, e il nostro sorriso che traboccava di felicità, dicevano molto più di quanto potevano le parole. Passarono alcuni istanti, intensi e dolcissimi, poi Giuseppe ripose la lanterna e prendendo nelle sue braccia con forza e delicatezza me e il Bambino: “Maria cara, sussurrò, è Gesù! Il nostro Gesù! Ed è stupendo! Bellissimo...! Grazie, amore mio!”

            A questo punto il Bambino emise il primo vagito; era il suo saluto, il suo “Eccomi!”. Lo coprii con i panni di lino e lo avvolsi nelle fasce con ogni cura e con un po’ di trepidazione, come chi prendeva per la prima volta tra le mani una creatura appena nata. Gesù si lasciò fare con incantevole docilità mentre Giuseppe si dedicava a trasformare la mangiatoia in una culla. Improvvisamente, come d’impulso, presi il Bambino e lo avvicinai alla mia guancia: pelle con pelle, era un contatto che parlava il linguaggio dell’intimità intensamente gratificante che è propria esclusivamente della madre con la sua creatura. Gesù strisciò per qualche istante la sua guancia sulla mia, poi istintivamente aprì le sue piccole labbra come per cercare qualcosa: era la sua prima richiesta di Bambino appena nato. Allora scoprii i miei seni che si erano fatti turgidi e caldi e li avvicinai alla sua bocca. Egli si aggrappò al seno più vicino e cominciò a succhiare aprendo i suoi occhi di neonato verso di me.

Come potrei manifestare l’emozione, i pensieri, i sentimenti che inondavano l’anima mia in quei momenti? Erano, sì, i moti inesprimibili dell’animo che ogni donna prova quando stringe per la prima volta tra le sue mani la sua creatura… sente che ha ricevuto un dono immenso, un tesoro che non ha prezzo e che le viene affidato come un regalo prezioso tutto per lei; tuttavia quel “dono” che stringevo al mio petto non era un Bambino come gli altri bambini, era un dono specialissimo, in un senso molto più profondo e unico. Non l’avevo infatti scelto né voluto io, era stato lui a scegliere me, a volermi come madre sua. Sentivo che lui mi apparteneva ma che anch’io gli appartenevo come nessun’altra madre al mondo.

 

                                      Dal libro “La Madonna racconta”

                                             di donFerdinando Rancan

venerdì 14 febbraio 2025

LA SPARIZIONE MISTERIOSA DEL CORPO DI GESU' DAL LENZUOLO DELLA SINDONE

 

Ascolta prima il commento del dott. Andrea Cionci

https://youtu.be/ycaI4soh7aE?si=W7UXT434RhvftzRp

 

 EGREGIO DOTT. CIONCI,

 Mi complimento vivamente con lei per l’acume e sicuramente anche per il dono della “Sapienza”, uno dei “Sette Doni dello Spirito Santo”, con cui ha saputo collegare il mistero soprannaturale dell’uscita miracolosa del Corpo di Gesù Cristo dalla Sindone senza lacerare il telo che lo avvolgeva, con l’uscita, altrettanto miracolosa, del corpicino di Gesù Bambino dal grembo verginale della Madonna, senza lacerare la sua verginità e i suoi tessuti interni. Stesso, identico effetto strepitoso che solo un Dio Onnipotente può realizzare.

A conferma di questo, lei ha voluto citare una frase della mistica Valtorta, davvero chiara e pertinente, che collega entrambi i miracoli, quello della nascita con quello della Morte-Resurrezione di Gesù, come frutto di una esplosione fortissima di luce e di radiazioni, attualmente si parla anche di “effetto trasparenza”, difficilmente spiegabile all’occhio umano, ma certamente possibile a Colui che, avendo creato il cielo e la terra, può permettersi questi e altri miracoli strepitosi come segni prodigiosi per accrescere la fede e il bene dei suoi figli e dell’umanità intera.

Mentre riporterò prossimamente, a tale proposito, anche un brano del libro “LA MADONNA RACCONTA” di don Ferdinando Rancan, un sacerdote diocesano veronese in concetto di santità, che descrive brevemente questo episodio straordinario della nascita di Gesù Bambino come normalità per una donna come la Madonna, consapevole di essere rimasta incinta in modo altrettanto miracoloso, io mi vorrei soffermare brevemente su un altro aspetto che scaturisce da questa sua preziosa riflessione, e cioè di come lo Spirito Santo illumini la mente e il cuore di coloro (in questo caso mi riferisco sia a lei che al sacerdote citato), che cercano la VERITA’ con cuore puro e con animo retto. 

Magari non si capisce immediatamente, a mo’ di caduta da cavallo di San Paolo, ma si può arrivare lo stesso contando sul tempo che caratterizza l’essere e la vita dell’uomo sulla terra, quel tempo che gli permette di riflettere, continuare a cercare, invocare l’aiuto di Dio perché consapevoli che “non può esistere una verità di Fede senza che anche la Ragione e l’Intelletto ne siano coinvolti”, almeno in parte, perché la visione completa e definitiva l’avremo solo in Paradiso.

Ecco le brevi parole di don Rancan a proposito della conoscenza attraverso l’intuizione soprannaturale degli eventi “Se ho fede e princìpi, ho sempre la risposta a tutti i problemi, anche se sembrano nuovi e difficili. (…) Perché i princìpi che vengono dalla fede illuminano la ragione e pertanto la ragione non ha più bisogno delle risposte degli uomini ma di quelle di Dio”.

Pertanto, egregio dott. Cionci, sia per questa scoperta molto importante, sia per tutte le sue ricerche davvero minuziose e altrettanto preziose, almeno “per chi vuole intendere”, la ringrazio sinceramente di cuore per il bene che sta facendo non solo a noi cattolici, ma a tutta l’umanità, perché la Chiesa è universale, il Papato è un dono di Gesù all’umanità intera, e impedire che venga infangato, o manipolato, o deriso, o peggio, attraverso ricerche così importanti come lei sta facendo da 4 e più anni, è davvero degno del premio qui sulla terra ma soprattutto in Cielo, dove avremo la visione limpida, totale e definitiva di tutti gli eventi che ancora non capiamo.

    Con viva cordialità.

                                 patriziastella.com

lunedì 10 febbraio 2025

RISPOSTA AL PRESIDENTE MATTARELLA DOPO IL SUO DISCORSO PUBBLICO

  

Mi scusi (ma anche no) Presidente Mattarella, personalmente reputo indecente, come lei ha detto, il commerciante che non fa uno scontrino o un artigiano che non rilascia una fattura.

                                         CIO' DETTO

Reputo molto più indecente, in un Paese civile, i vitalizi e le pensioni d'oro, l'enorme tasso di corruzione della politica, le auto blu e tutti i vostri privilegi.

 

Indecenti sono i ponti che crollano e i terremotati che da anni vivono nelle tende o in casette prefabbricate delle oche.

 

Indecenti sono 400 euro di pensione per chi ha lavorato una vita e 600 euro di stipendio per chi si fa il culo in fabbrica.

 

Indecente è che per fare il bidello serve un test antidroga, ma per fare il politico no.

 

Indecente è la Terra dei fuochi, l'Ilva di Taranto e il rogo della Thyssen.

 

Indecente è che ogni volta che piove si contano i morti.

 

Indecente è l'impunità dilagante, soprattutto per i delinquenti stranieri che devono essere risarciti come ladri da chi è stato derubato perché il "bottino" al di sotto delle loro aspettative.


Indecente è il pilotare giudici e sentenze.

 

Indecenti sono i processi che finiscono in prescrizione.

 

Indecente è strappare i bambini alle loro famiglie per farci soldi.

 

Indecente è la propaganda, il traffico e il lucro sulla pelle dei migranti che comunque, giunti in Italia, la fanno da padroni.

 

Indecenti sono i tre miliardi di euro regalati ad una banca privata.

 

Indecente è attendere sei mesi per una Tac

 

Indecenti sono le buone uscite milionarie ai dirigenti che distruggono le aziende.

 

Indecenti sono quelli che dovrebbero puntarvi il dito contro scrivendo fiumi di parole e invece si prostrano come zerbini. (troppo poco puntare il dito contro, meglio esporli alla gogna pubblica imbragati per tre giorni a pane e acqua.)

 

Indecenti sono i maiali all'ingrasso dentro il palazzo mentre fuori manca l'aria e il cibo.

 

Indecente, in un Paese civile nel ventunesimo secolo, caro Presidente, sono gli anziani che rovistano nei cassonetti per cercare qualcosa da mangiare e gli imprenditori che si bruciano vivi perché non riescono a pagare gli stipendi ai loro dipendenti....e ci sarebbe molto altro....

 

Perciò non so chi è che ruba di più

 

Aggiungerei che è indecente togliere la pensione di reversibilità a persone comuni, quando ai politici viene dato vitalizio di pensioni d'oro fino all'ennesima generazione.

 

Copiate e incollate e che ci sia in ogni bacheca e se ti va scrivi "fatto" qua sotto. 

È la nostra piccola rivolta., sperando che si trasformi presto in rivincita.

 

sabato 1 febbraio 2025

COMMENTO DEL PROF. FONTANA SUL RAPPORTO TRUMP E VATICANO

    MIA RISPOSTA AL COMMENTO DEL PROF. FONTANA 

Aprire il link per leggere commento del prof. Fontana.

 

https://www.marcotosatti.com/2025/01/31/fra-trump-e-vaticano-spiazzato-dalle-scelte-di-trump-una-guerra-in-corso-stefano-fontana/

 

Egregio prof. Fontana

 Condivido pienamente tutte le sue analisi dettagliate sull’argomento così complesso del rapporto conflittuale fra Trump e il Vaticano, (almeno finché non si presenteranno altre sorprendenti novità a farci cambiare idea), argomento complesso da affrontare con la maggiore obiettività possibile. Ma il fatto che lei continui a nominare Bergoglio come vero papa Francesco e la sua falsa chiesa come la vera Chiesa cattolica mi fa tremare i polsi.

 

Sappiamo da dichiarazioni di Santi indiscussi come ad esempio padre Pio e dagli scritti del giovane Ratzinger ancor prima di essere nominato Prefetto della dottrina della Fede ma anche in seguito, sappiamo appunto da questi scritti lungimiranti e da dichiarazioni postume anche di mistici sicuramente illuminati dallo Spirito Santo, sappiamo come costoro vedessero la vera Chiesa cattolica non più falsamente trionfante su un carro prezioso trainato da cavalli bardati a festa, bensì una Chiesa piccola, povera, perseguitata, che tuttavia resisterà a tutti gli attacchi di Satana e riemergerà dalle catacombe in cui è stata costretta a rifugiarsi per potersi mantenere fedele e incolume dagli attacchi di quel nemico che ha usurpato il trono pontificio tramite complotto ufficialmente dichiarato.

 Questa vera Chiesa riemergerà e riprenderà vigore attraverso tanti piccoli gruppi di veri cattolici sparsi nel mondo ma uniti da una sola fede, un solo Battesimo e da un solo e vero unico VICARIO DI GESÙ CRISTO della vera successione apostolica. Bergoglio non è vero Papa per vari motivi che esperti del diritto canonico, della teologia ed Ecclesiologia oltre che veri maestri del latino, hanno evidenziato, soprattutto sulla base della “dichiarazione” di Benedetto XVI con la quale ha avvisato il mondo che avrebbe rinunciato non al “MUNUS” cioè al Mandato divino, o "Investitura”, bensì al cosiddetto "MINISTERIUM" cioè all’Ufficio inerente al compito del Papato. Tutto questo perché, trovandosi a dover lavorare in mezzo a lupi, come da omelia del suo primo insediamento come Vicario di Cristo nel 2005, gli era impedito svolgere la mansione che spetta al Papa. Pertanto, trovandosi il vero Papa in sede impedita (ora vacante dal momento della sua morte), lui delegava l’ufficio a un suo successore, però solo l’ufficio e non il mandato divino, tant’è vero che papa Benedetto ha continuato a risiedere in Vaticano con veste bianca, firmandosi con la sigla p.p. (Pastor Pastorum) esclusiva dei Papi e facendosi chiamare ancora “Sommo Pontefice”.

 

Ad avallare tutto questo, emerse una lettera del card. belga Daneels con la quale dichiarava in punto di morte, quasi per liberarsi la coscienza da un macigno enorme, che la nomina di Bergoglio al soglio pontificio era dovuta a un complotto di cardinali chiamato “Mafia del Sangallo” e pertanto non era da considerarsi valida.  Argomento che lo stesso Bergoglio, appena apparso sul loggiato la sera del 13 marzo 2013 come fosse stato vero Papa, volle sfatare facendo eliminare da tutti i documenti il titolo di “Vicario di Cristo” nella consapevolezza che non gli spettava affatto, anche se la gente continuava e continua a chiamarlo “Papa Francesco”.

 Pertanto, egregio professor Fontana, mentre la sua analisi storico scientifica e politica presentata in modo conflittuale tra i due poteri menzionati, sembra rispondere pienamente alla realtà dei fatti, lei compie il gravissimo errore di considerare Bergoglio come vero Papa Francesco e il suo seguito di cardinali apostati o ugualmente colpevoli di gravi omissioni, come fossero i componenti della vera Chiesa cattolica. Quando invece la dottrina perenne della Chiesa sostiene che il vero Papa, al quale comunque non è mai garantita la salvezza eterna personalmente, quando si tratta di parlare in materia di FEDE non può mai sbagliare perché assistito dallo Spirito Santo, e la Chiesa fondata da Gesù Cristo vero Dio e vero uomo, è altrettanto indefettibile e fedele nella dottrina, pur essendo composta da uomini peccatori, come siamo anche noi poveri fedeli battezzati che dovremo rispondere individualmente del nostro operato davanti al giudizio di Dio.  

E’ vero che spetta solo alla Chiesa ufficiale gerarchica, quella costituita dai Cardinali e Vescovi, a discernere e decretare decisioni di basilare importanza come questa della validità o meno della nomina di un presunto Papa, tuttavia un fedele cattolico di media preparazione dovrebbe quanto meno inorridire quando sente affermare dalla bocca di questo presunto papa Francesco espressioni che contraddicono in pieno la dottrina cattolica, anzi che sono offensive dello stesso nostro Signore Gesù Cristo, come quando ha affermato più volte che Gesù si è fatto “serpente”! E altro di peggio, come l’intronizzazione di una dea pagana, detta Pachamama, nel cuore della cristianità che è la Basilica di San Pietro senza alcun postumo ripensamento. Ormai la cecità spirituale del popolo di Dio è arrivata a un punto tale da accettare qualunque azione o discorso o comportamento solo perché “lo ha detto il Papa” senza curarsi di altro, non parliamo poi del gravissimo silenzio dei Cardinali i quali potrebbero anche giocarsi l’anima per queste loro imperdonabili omissioni.

 Sembra un paradosso eppure è sempre stato così nella storia della Chiesa, cioè la realtà della Chiesa fondata da Gesù Cristo che è “UNA, SANTA, CATTOLICA E APOSTOLICA” però formata da uomini peccatori come ciascuno di noi, e questo perché non sono né i preti né i laici a conferire il dono divino della Grazia, ma è lo stesso Gesù Cristo proprio attraverso i Ministri della sua Chiesa e nonostante i loro peccati. Pertanto la Verità e la vera Fede vengono sempre a galla per intervento divino dello Spirito Santo, tant'è vero che gli ormai accertati e denunciati 40 antipapi che hanno usato il loro potere e ricchezze per occupare abusivamente il Soglio pontificio in questi duemila anni dalla nascita della Chiesa voluta da Gesù Cristo, sono stati tutti identificati e smascherati lungo i secoli e tutto il loro operato orale e scritto è stato con loro buttato al macero. Si dovrà via via verificare anche la vera o falsa consacrazione di sacerdoti e Vescovi. Lavoro improbo ma assolutamente indispensabile che lo Spirito Santo susciterà non appena sarà il momento voluto da Dio. Per adesso dobbiamo vivere di fede eroica perché attorno a noi, umanamente parlando, vediamo solo macerie e miserie dentro e fuori la Chiesa con un enigmatico silenzio di Dio che mette alla prova tutti.  Questo è il momento del trionfo della vera Fede, vissuta nel buio, nella prova e nella testimonianza fondata solo sulla Parola di Dio. Che Dio ci aiuti.

                                          

ALTRI LIBRI E AUTORI IN DIFESA DELL’UNICO VERO PAPA BENEDETTO XVI

 Julia Meloni, La mafia di San Gallo, ed. Fede & Cultura

 Carlo Maria Pace, Il vero Papa è ancora Benedetto XVI, ed- youcanprint, 2017

 Carlo Maria Pace,     Non c’è un vero Papa dalla  morte di Benedetto XVI, ed. youcanprint, 2023


Charles T. Murr.  Massoneria vaticana, Logge, denaro e poteri occulti nell’inchiesta Gagnon, ed. F&C


Sandro Pomiato, Papa o non Papa? La Chiesa nella tempesta.   Ed. Albatros


Don Fernando Maria Cornet, Habemus antipapam, indagine in onore della verità,  Amazon


Armando Savini, L’ultimo Anticristo, ed. Chaos Mega


Don Enzo Boninsegna, Stranezze di un pontificato,


Corrado Galimberti, L’antipapa, Il primo decennio di un apostata sul soglio di Pietro.  Amazon


Miles Christi, L’impostura bergogliana,  ed. ESR,  2 volumi


Interventi e conferenze su youtube

Padre Giacomo Maria Farè teologo carmelitano, Omelia di chiarimento con le dimostrazioni della tesi che Benedetto XVI non si è mai dimesso, per cui Bergoglio non può essere Papa.


https://youtu.be/hY-PmURHY5I.                                                         Sei domande ai cardinali da parte di padre Janvier Genou


 Dott. Giacomo Maria Prati, dichiarazioni su Internet.

 Avv. Luca Campanotto,               “                          “

 Padre Natale Santonocito, Perché Bergoglio non è il vero Papa. dichiarazioni ufficiali in Internet, Scomunicato! Il sacrificio dei preti che denunciano l’antipapa mentre i cardinali restano paralizzati dal timore.